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Fotografia contemporanea protagonista dell'anteprima Pordenone 2027

Pordenone, 24 nov. (askanews) – La fotografia apre la strada verso Pordenone capitale della Cultura 2027 con un progetto che prevede diverse esposizioni accanto alla principale dedicata a Robert Doisneau. Un’anteprima che coinvolge artisti contemporanei e instaura un dialogo interessante con gli spazi culturali cittadini.

“La volontà – ha spiegato ad asakanews il curatore del progetto sulla fotografia, Marco Minuz – era quella di creare un dialogo tra contemporaneo e moderno attraverso il mezzo fotografico e pertanto abbiamo avuto l’opportunità di entrare all’interno degli spazi del Museo Civico d’arte di Pordenone e di lavorare e di creare un vero proprio dialogo attraverso due progetti.

Il primo dedicato a un fotografo giapponese, Seiichi Furuya, che ha sviluppato un progetto dedicato al tema della memoria e il secondo con Olivia Arthur, questa importante fotografa britannica, classe 1980, membro dell’agenzia fotografica Magnum Photos”.

Olivia Arthur ha portato le sue immagini, stampate su tessuto e quindi anche fisicamente in movimento, a confrontarsi con le opere antiche del museo pordenonese, in una riflessione sul corpo, sulla relazione tra umano e artificiale, sulla natura stessa del nostro essere. “Il lavoro parte dal corpo, dalla relazione che abbiamo tra il nostro corpo e quello delle altre persone – ci ha detto l’artista – quindi l’idea del toccarsi e dell’essere in connessione è molto importante, ma anche è importante il gesto, come noi usiamo il corpo. E io, per esempio sono molto interessata al modo in cui il corpo si cura. Ci sono molte immagini di ferite, che per me non rappresentano il danno, ma piuttosto il suo aggiustarsi”.

L’aspetto del fare in qualche modo pace con il corpo e il guardare anche alle diversità come una possibile ricchezza è centrale nella mostra di Arthur, che ci offre anche la possibilità di un ragionamento più profondo sulla natura del medium fotografico. “La fotografia – ha concluso – è la rappresentazione di solo una parte della realtà. E quello che più mi piace della fotografia è che lascia molto spazio all’immaginazione”.

Oltre che al Museo Civico d’Arte Ricchieri, la fotografa britannica ha portato i suoi lavori anche nel nuovo centro culturale di Mercati Culturali Pordenone, per coinvolgere nel progetto Capitale della Cultura anche zone più periferiche della città friulana.