Frana in Val di Susa, 200 gli sfollati

Sono 200 le persone sfollate in Val di Susa per una frana causata dal maltempo.

Giovedi 7 Giugno 2018, Bussoleno (TO), poco dopo le 14.30.

L’ennesima frana, la quarta in meno di un mese, causata dal maltempo e dalle abbondanti piogge, ha colpito ancora la Val di Susa; stavolta a cedere sono state cinque case ma è molto più alto il numero degli sfollati, si aggira intorno ai 200, che si sono ritrovati con un’abitazione quasi completamente inagibile e per i quali è scattato il piano di evacuazione. Sembrerebbe, infatti, che soprattutto a causa dell’incendio dell’autunno 2017 i pendii delle montagne della zona non riescano più a trattenere l’acqua che quindi scorre veloce verso i paesi.

Sono 18 le squadre dei vigili del fuoco intervenute sul luogo della sventura, stanno lavorando con 21 automezzi aiutati anche dai settanta volontari della Protezione Civile regionale. I soccorsi sono arrivati sia via terra che via elicottero, usato per trarre in salvo sei persone intrappolate tra i detriti mischiati alla grande quantità di fango che all’improvviso hanno colpito le case dei cittadini. La colata d’acqua è partita dalla montagna e dalla zona boschiva per poi dirigersi velocemente verso il centro di Bussoleno.

Le persone sfollate sono state costrette a passare la notte nel centro allestito dalla Croce Rossa. Tre di loro sono stati portati in ospedale per degli accertamenti ma non sembra ci siano feriti gravi o dispersi, fortunatamente quasi tutti sono riusciti a scappare in tempo dalle proprie abitazioni. La sindaca Anna Maria Allasio afferma che si tratta di un disastro e che sono molte le zone isolate e le strade allagate; le ha fatto eco la capogruppo Piemonte del Movimento 5 Stelle, Francesca Frediani, che attacca la Regione Piemonte denunciando la necessità di aumentare i finanziamenti per tutelare e proteggere il territorio.

La preoccupazione continua causata dal proseguire dell’allerta meteo: sono previste precipitazioni diffuse in molte zone dell’Italia centro-settentrionale, talvolta accompagnate anche da fulmini, grandinate e forti raffiche di vento.

Anche i Carabinieri sono intenti a perlustrare la zona attraverso sopralluoghi tecnici per valutarne la sicurezza; sono in molti, infatti, coloro che pensano che non si tratti di semplice fatalità e che sia necessario aumentare i finanziamenti per la tutela e la protezione del territorio.

Marco Bussone, il vicepresidente dell’Uncem – Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani – però ha affermato che “Le risorse investite per la messa in sicurezza dei versanti da parte degli Enti locali, tramite l’Unione Montana, sono molte, importanti, e altre dovranno arrivare dallo Stato e dalla Regione con i fondi del Programma #ItaliaSicura”.