Milano, 16 apr. (askanews) – L’arte non conosce confini e spesso coinvolge sensi diversi; non solo la vista, dunque, ma anche gusto e olfatto. È il caso, per esempio di “Unlocking No. 3 flavours” l’installazione creata da No. 3 London Dry Gin e in mostra al FuoriSalone 2024, nel sottoportico del Cortile d’Onore dell’Università Statale di Milano dal 15 al 28 aprile, in occasione della Milano Design Week.
L’opera che dà forma alle note di gusto e al profilo dei sapori di No.3 Gin, s’inserisce nell’ambito della mostra evento “INTERNI Cross Vision” che evidenzia il know-how italiano in un confronto con le culture di altri Paesi, approfondendo ricerca, innovazione e sperimentazione. La designer, Alessandra Baldereschi.
“Ho immaginato di rendere visibile l’aroma di questo gin, Gin No. 3 – ha spiegato – infatti, dalla bottiglia si sprigiona un vortice che sale verso l’alto e porta con sé tutte le botaniche del gin: il cardamomo, il ginepro, l’angelica e gli agrumi. Ovviamente sono stilizzati, sono pendagli stilizzati e realizzati in plastica da Sturm Milano. Mi sono ispirata anche al genio della lampada, uno spirito che può esaudire solo… tre desideri”.
Una chiave, come quella riprodotta sulle tradizionali bottiglie turchesi e che ricorda la chiave con cui veniva aperta la porta del negozio che le conservava, ci aiuta a dischiudere lo scrigno che custodisce il ricco bouquet di profumi e sapori unici di questo gin londinese, prodotto in un alambicco di rame, come ci ha spiegato Lucinda Hodge, Global Brand Manager di No.3 Gin.
“N.3 Gin è stato creato da Berry Bros and Rudd, il più antico commerciante di vino e alcolici della Gran Bretagna, fondato nel 1698 – ha detto – durante questi 320 anni di storia, la loro missione è stata creare il London Dry Gin migliore del mondo; un gin perfetto per il Martini. Ecco… il No. 3 Gin è nato così.
I pendagli del lampadario creato da Alessandra Baldereschi, riverberando al sole di aprile, rievocano il mix di sensazioni ed emozioni che si diffondono dalla bottiglia che, al tempo stesso, è vertice e anche base di questa sorta di piramide rovesciata.
“Il profilo aromatico è costituito da ginepro, agrumi e spezie ed è riflesso nell’installazione – ha aggiunto Lucinda Hodge – ci sono voluti due anni per creare la ricetta perfetta, abbiamo portato esperti da tutto il mondo per aiutarci a crearla, incluso il Dr David Clutton che è l’unico uomo al mondo ad avere un dottorato di ricerca in Gin, Alessandro Palazzi del Dukes Hotel e altri esperti di gin. Siamo estremamente felici della ricetta che abbiamo oggi”.
Il No. 3 London Dry Gin ha vinto numerosi riconoscimenti ed è l’unico ad essere stato premiato come miglior gin al mondo per quattro volte all’International Spirits Challenge.