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Furto mirato al gattile Ediga: scomparsi due pappagalli ara

Due pappagalli ara scomparsi dal gattile Ediga

Un furto studiato ha colpito il gattile Ediga, scatenando l'indignazione della comunità.

Un furto che ha scosso la comunità

Un episodio inquietante ha colpito il gattile Ediga di Palermo, dove ignoti si sono introdotti nella struttura rubando due pappagalli ara, noti come Fifì e Fifò. Questi animali non erano solo degli uccelli, ma vere e proprie mascotte per i bambini che frequentano il rifugio.

La notizia ha suscitato un’ondata di indignazione tra i volontari e i sostenitori della struttura, che ora chiedono aiuto per ritrovare i due pappagalli e per identificare i responsabili di questo furto mirato.

Dettagli del furto

Franco Lannino, presidente del gattile Ediga, ha descritto il furto come un’operazione ben pianificata. “Sicuramente è stato un furto mirato. Abbiamo un cane che fa da guardia e non ha reagito, evidentemente conosceva i ladri”, ha dichiarato Lannino. I ladri si sono arrampicati sul muro di cinta e sono entrati nel rifugio, dimostrando di sapere esattamente dove si trovavano i pappagalli. Hanno aperto la voliera e portato via gli animali senza toccare nulla, un chiaro segno di preparazione e conoscenza della struttura.

Il mercato nero dei pappagalli

Lannino ha espresso preoccupazione per il destino dei pappagalli, temendo che possano essere venduti nel mercato nero. “Spero che chiunque voglia acquistarli si renda conto che la vendita di questi animali è estremamente difficile, poiché sono microchippati e facilmente rintracciabili”, ha avvertito. Inoltre, chi acquista animali rubati rischia di incorrere in reati più gravi, come la ricettazione. La denuncia è stata presentata ai carabinieri, e Lannino spera che i ladri possano avere un ripensamento e restituire gli animali, anche in forma anonima.

Un appello alla comunità

Il presidente del gattile ha lanciato un appello alla comunità affinché chiunque abbia informazioni utili si faccia avanti. “Per me, questi pappagalli sono come figli. Parlano e mi chiamano per nome, e lo fanno anche con gli altri volontari”, ha affermato Lannino, sottolineando il legame speciale che si è creato tra gli animali e le persone che si prendono cura di loro. Nonostante la gravità della situazione, Lannino esclude che i ladri possano aver ricevuto aiuto da qualcuno all’interno della struttura, affermando che il gruppo di volontari è molto affiatato e unito.