La guerra nella Striscia di Gaza continua a colpire duramente la popolazione civile, con conseguenze drammatiche sui bambini affetti da gravi malattie congenite, ferite da conflitto o altre condizioni critiche. Grazie alla collaborazione tra Ministero degli Esteri, Difesa, Protezione Civile, università e organizzazioni internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Paese garantisce cure salvavita e supporto medico a chi rischia la vita.
L’impegno sanitario e umanitario dell’Italia: il commento del Ministro Tajani
Le evacuazioni, coordinate con la Presidenza del Consiglio, la Farnesina, il Ministero della Difesa e la Protezione Civile, avvengono in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Meccanismo Europeo di Protezione Civile, confermando il ruolo dell’Italia come primo Paese occidentale per numero di missioni umanitarie rivolte ai piccoli pazienti di Gaza.
“Continueremo ad andare avanti: abbiamo una lunga lista, accogliamo tutte le richieste e cerchiamo di farle trasferire. Non è sempre facile, perché non tutti concedono l’autorizzazione alla persona”.
Dal dolore di Gaza alla speranza: 15 bambini palestinesi trasferiti negli ospedali italiani
Prosegue l’attività di accoglienza e assistenza sanitaria promossa dal Governo italiano e dall’Università La Sapienza di Roma a favore dei minori provenienti da Gaza. Nella notte è atterrato a Roma un nuovo volo di Stato con 6 bambini gravemente malati, tra cui la piccola Tia, una neonata di due mesi affetta da una forma acuta di enterocolite, segnalata direttamente alla Rettrice Antonella Polimeni grazie alla collaborazione con una onlus attiva sul territorio palestinese. La bambina sarà presa in carico dai medici del Policlinico Umberto I e accolta dal corpo direttivo e sanitario dell’ateneo.
In totale, 15 bambini, accompagnati da familiari e assistenti per un totale complessivo di 81 persone, arrivano negli aeroporti di Roma, Lecce, Pisa e Verona a bordo di tre C-130 forniti dalla Difesa. Successivamente, i piccoli pazienti saranno trasferiti in dodici ospedali distribuiti in sette regioni italiane: Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Toscana e Puglia.
Con questa operazione, il numero complessivo dei bambini palestinesi accolti in Italia sale a 196, per un totale di oltre 650 persone assistite.