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Gaza, fragile cessate il fuoco: nuovi raid e mediazione Usa per evitare l’escalation

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Raid dell’IDF e attacchi di Hamas minacciano il cessate il fuoco a Gaza, con gli Stati Uniti impegnati nella mediazione per salvare l’accordo di pace.

La Striscia di Gaza torna al centro delle tensioni dopo appena una settimana di tregua. Nuovi attacchi hanno riportato violenze nella regione, mettendo a rischio il cessate il fuoco e le speranze di pace. Di fronte all’escalation militare, gli Stati Uniti sono intervenuti come mediatori, sollecitando Israele e Hamas a contenere le ostilità per salvaguardare l’accordo di pace in vigore.

La situazione resta estremamente fragile, con le operazioni militari e la diplomazia americana che si intrecciano in una corsa contro il tempo per evitare un nuovo conflitto su vasta scala.

Gaza, cessate il fuoco a rischio: nuovi attacchi tra Israele e Hamas

Nella Striscia di Gaza le violenze sono riprese dopo appena una settimana di tregua: secondo fonti israeliane, miliziani palestinesi avrebbero attaccato le truppe dell’Idf a Rafah con un missile anticarro e colpi di arma da fuoco, provocando la rappresaglia dell’esercito israeliano con raid su Rafah e Beit Lahia. La protezione civile palestinese segnala almeno 33 morti tra i civili, mentre due soldati israeliani sono rimasti uccisi. Hamas ha negato ogni coinvolgimento, dichiarando:

“Riaffermiamo il nostro pieno impegno a implementare tutto ciò che è stato concordato, primo fra tutti il cessate il fuoco in tutte le aree della Striscia di Gaza” e sostenendo di non avere contatti con gruppi nella zona dal marzo scorso.

Il premier Netanyahu ha ordinato azioni mirate contro obiettivi terroristici e ha ribadito la volontà di reagire con fermezza alle violazioni della tregua, mentre il ministro della Difesa Israel Katz ha sottolineato:

“Hamas imparerà a sue spese che le forze di difesa israeliane sono determinate a proteggere i propri soldati e a impedire loro qualsiasi danno”.

Nuovi attacchi da parte di Hamas hanno provocato la rappresaglia dell’IDF, che ha lanciato raid aerei su Rafah e Beit Lahia colpendo obiettivi militari nella zona meridionale della Striscia. Questa escalation militare mette a rischio il cessate il fuoco e le speranze di pace. Di fronte alla recrudescenza degli scontri, gli Stati Uniti sono intervenuti come mediatori, sollecitando Israele e Hamas a contenere le ostilità per salvaguardare l’accordo in vigore.

La situazione rimane critica anche sul fronte degli ostaggi: Hamas ha individuato un altro cadavere da restituire a Israele, ma restano ancora 15 corpi da consegnare, condizionando la piena riapertura del valico di Rafah e alimentando le tensioni tra le parti.

Gaza, cessate il fuoco a rischio: ripresa degli aiuti e pressione diplomatica

Dopo le sollecitazioni dell’amministrazione Trump, Israele ha revocato il blocco degli aiuti a Gaza: i valichi saranno riaperti e le consegne riprenderanno questa mattina, come riportato dal giornalista Barak Ravid di Axios citando funzionari israeliani.

La decisione segue un’intensa attività diplomatica statunitense, con gli inviati del presidente Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, che hanno aggiornato il ministro israeliano Ron Dermer e altri funzionari sulle prossime mosse. Washington ha esortato Israele a mantenere una risposta “proporzionata ma moderata” alle provocazioni di Hamas, al fine di salvaguardare l’accordo di pace in via di attuazione e prevenire un’escalation del conflitto.

I prossimi giorni vedranno anche la visita dei rappresentanti americani in Israele per sostenere la fase successiva dell’intesa, concentrandosi sull’isolamento di Hamas e sul sostegno a forze alternative nella Striscia di Gaza.