Genova, uccisero il padre violento: fratelli condannati a 21 e 14 anni

La Corte di Genova ha condannato Alessio e Simone Scalamandré rispettivamente a 21 e 14 anni di carcere: fratelli accusati di aver ucciso il padre.

La Corte di Genova ha condannato Alessio e Simone Scalamandré rispettivamente a 21 e 14 anni di carcere: i due fratelli sono accusati di aver ucciso il padre.

Condannati due fratelli per aver ucciso il padre

La Corte di Genova ha condannato i due figli che uccisero il proprio padre perché accusato di violenza domestica sulla madre. I protagonisti di questa condanna sono Alessio, 30 anni, e Simone, 22 anni, Scalamandré, che hanno preso rispettivamente 21 e 14 anni di carcere.

I due sono incolpati di aver assassinato il padre, Pasquale, di 62 anni, lo scorso 10 agosto 2021 al termine di una lite nell’abitazione dei due ragazzi nel quartiere di San Biagio a Genova.

I due fratelli sono imputati di omicidio volontario in concorso, aggravato dal vincolo di parentela.

Il motivo dell’omicidio e la condanna

A far scaturire il gesto estremo è il passato della famiglia Scalamandré: infatti, il padre era già indagato per maltrattamenti nei confronti della madre dei ragazzi, che non avevano mai sopportato la situazione e sono arrivati ad ucciderlo.

Nonostante l’omicidio volontario aggravato da parentela comporti una pena di minimo 21 anni di carcere – come successo con il fratello maggiore, Alessio – la Corte ha applicato l’articolo 114 del codice penale che fa riferimento al «contributo minimo» dell’imputato nella commissione di un reato in concorso, per quanto riguarda il minore Simone, che sconterà “solo” 14 anni.