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Giustizia: Mattarella, 'riforma Csm prima di nuove elezioni, no sterile difesa corporativa'

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Scandicci (Fi), 24 nov. (Adnkronos) - "La magistratura è chiamata, in questo periodo, a rivitalizzare le proprie radici deontologiche, valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali; rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzi...

Scandicci (Fi), 24 nov. (Adnkronos) – "La magistratura è chiamata, in questo periodo, a rivitalizzare le proprie radici deontologiche, valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali; rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzialità e del protagonismo. In questa direzione deve muovere anche la riforma del Csm, non più rinviabile". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Scandicci in occasione del decennale della Scuola superiore della magistratura.

"L’organo di governo autonomo, quale presidio costituzionale per la tutela dell’autonomia e indipendenza della magistratura, è chiamato ad assicurare le migliori soluzioni -ha ricordato il Capo dello Stato- per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria, senza mai cedere ad una sterile difesa corporativa. L’attività del Csm, sin dal momento della composizione, deve mirare a valorizzare le indiscusse professionalità su cui la magistratura può contare, senza farsi condizionare dalle appartenenze e dedicando particolare attenzione anche alla promozione della parità di genere".

"Il dibattito sul sistema elettorale dei componenti del Consiglio superiore deve ormai concludersi con una riforma che sappia sradicare accordi e prassi elusive di norme che, poste a tutela della competizione elettorale, sono state talvolta utilizzate per aggirare le finalità della legge. È indispensabile, quindi, che la riforma venga al più presto realizzata, tenendo conto dell'appuntamento ineludibile del prossimo rinnovo del Consiglio superiore. Non si può accettare il rischio -ha concluso Mattarella- di doverne indire le elezioni con vecchie regole e con sistemi ritenuti da ogni parte come insostenibili".