Giustizia, tensione tra Conte e Grillo sulla prescrizione dopo il sì del M5S in Cdm

Nuovo scontro tra Conte e Grillo sul tema della giustizia: sarebbe stato il garante del M5S a spingere i ministri per approvare la riforma Cartabia.

Continuano i dissidi interni al Movimento Cinque Stelle sul tema della giustizia dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri della riforma Cartabia: tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte è in corso un nuovo scontro.

Giustizia: tensioni tra Conte e Grillo

L’ex premier ha infatti parlato di “un’anomalia italiana” in merito al provvedimento, soprattutto nel passaggio relativo alla prescrizione. Al contrario Grillo, che avrebbe sentito al telefono il Presidente Draghi, si sarebbe mosso per convincere i ministri a votare a favore della riforma durante la riunione.

Una mossa che ha attirato su di sé le ire di chi era intenzionato a non cedere e si chiede sempre con più forza che senso abbia rimanere nella maggioranza.

Le truppe parlamentari del M5S, a partire dai sostenitori di Conte, sarebbero infatti rimasti spiazzati da questo passaggio perché l’idea era quella di optare per la linea dell’astensione.

Giustizia, tensioni tra Conte e Grillo: “Anomalia italiana”

Intervenuto durante un convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, Conte ha assicurato comunque di non essere contro Draghi, di non voler far cadere il governo ma anzi di apprezzare il lavoro della ministra Cartabia.

Poi però ha attaccato: “Mi dispiace ma io non canterei vittoria, sulla prescrizione siamo ritornati ad una anomalia italiana che era nel passato e lo sarà nel futuro“.

Nel merito ha spiegato che il M5S aveva offerto altre mediazioni, ad esempio sconti di pena per eccessiva durata dei processi, mentre si è scelta la “tagliola dell’improcedibilità dopo due anni in Appello e uno in Cassazione, che non rispetta i principi dello stato di diritto“.

Di qui il suo appello per trovare soluzioni e mettersi in linea con l’Europa.

Irato anche l’ex ministro Alfonso Bonafede, che ha definito il Movimento drammaticamente uguale alle altre forze politiche per aver votato favorevolmente alla riforma. Lo stesso ha fatto Alessandro Di Battista tuonando contro i ministri che hanno mostrato “incapacità politica, pavidità, accidia e inadeguatezza“.

Giustizia, tensioni tra Conte e Grillo: verso la scissione?

Quando ai dissidi interni al Movimento per la questione leadership, Conte ha ribadito le sue condizioni.

Vale a dire la chiarezza di alcuni principi e l’assenza di una diarchia, il che lascia intendere che se la distinzione di poteri tra presidente e garante non sarà chiara si aprirà la via alla scissione.