Gli immigrati con i vaccini non c'entrano nulla: doverlo chiarire è grave

A Giorgia Meloni non interessa la logica delle sue risposte. A lei interessa toccare le corde che le servono per fomentare la sua leadership.

Funziona così.

Giorgia Meloni (o il suo alter ego Salvini) viene intervistata su un argomento qualsiasi ma il suo furore propagandistico non ascolta la domanda, la sente solo di striscio e nel suo cervello tutti gli ingranaggi si muovono per trovare uno spiffero dove inserire i suoi temi fondanti.

Quali siano i temi non è nemmeno troppo difficile immaginarlo visto che l’ossessività dei contenuti è un’altra arma della sua battaglia: migranti (o comunque stranieri, meglio ancora se negri), comunisti (e per lei sono tutti comunisti, tutti gli antifascisti sono comunisti, tutti quelli che non votano a destra sono comunisti, tutti quelli che non la celebrano sono comunisti), ladri e assassini (a meno che non siano amici di qualche suo amico), gay e così via.

Non è difficile, basta scorrere l’agenda politica che di Trump (o meglio, che profetizzava Bannon) oppure fare un salto in qualche Paese poco democratico dell’Est dove i sovranisti la fanno da padrone. Il problema vero è che ogni tanto, appena si esce dal circolo dell’algoritmo, questo atteggiamento risulta talmente illogico e vigliacco che mostra tutta la sua nefandezza.

È accaduto il 7 novembre durante la trasmissione tv Controcorrente su Rete 4 quando Giorgia Meloni, si parlava di vaccini, è riuscita a mettere nella stessa frase sua figlia e i migranti: «Quindi io devo vaccinare mia figlia, di cinque anni, con un vaccino che non ha terminato la sperimentazione, per consentire agli immigrati di sbarcare illegalmente in Italia, mi faccia capire?», ha detto Giorgia Meloni, riferendosi a un’immunità di gregge che secondo lei non sarebbe possibile non perché in Italia esistono no vax (che lei quotidianamente accarezza per concimare un comodo bacino di voti) ma per gli stranieri che arrivano in Italia.

La frase osservata da vicino svela molte cose, tutte molto interessanti.

La figlia, i figli. Giorgia Meloni è tra quelli che lamentano l’uso degli affetti privati per gettare discredito politico. Ha difeso per anni (nonostante molti se ne siano presto dimenticati) Silvio Berlusconi e il suo giro di escort dicendo che non si deve entrare nella vita privata delle persone ed è quella che difendeva i bambini dalle grinfie della sinistra (a proposito, e Bibbiano?) eppure come tutti gli ipocriti è poi pronta a usare la figlia come scudo per trovare una facile connessione con il proprio elettorato.

Sì, lo so, lo so, state pensando che lo fa spesso anche Salvini. Pensate giusto.

I migranti. Eccallà gli stranieri che ci invadono. Confidando sempre sulla mancanza di senso delle proporzioni degli elettori: mettere nella stessa frase 8 milioni di non vaccinati (e parliamo di persone sopra ai 12 anni) con 60.000 arrivati sulle nostre coste (se vogliamo essere ancora più precisi sono 80.486 persone nel nostro sistema di accoglienza visto che chi sbarca non rimane per forza in Italia) è un trucco infame che tocca gli istinti bassi e che non ha nessuna attinenza con la realtà.

Il vaccino sperimentale. I vaccini autorizzati contro il Sars-Cov-2 hanno completato tutti i passaggi della sperimentazione necessari per l’autorizzazione all’immissione in commercio senza saltarne alcuno. Per questi vaccini il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale (anche grazie all’enorme iniezione di denaro pubblico) ma al momento della loro autorizzazione da parte dell’Agenzia Europea per il farmaco erano state percorse tutte le stesse tappe dell’iter di sperimentazione previste per gli altri vaccini in commercio.

Quella frase “vaccino che non terminato la sperimentazione” è una bufala pazzesca, anche questa buona per complottisti e compagnia bella.

A Giorgia Meloni non interessa la logica delle sue risposte. A lei interessa toccare le corde che le servono per fomentare la sua leadership. Meloni non risponde alle domande: infila comizi all’interno di un discorso. La realtà per i propagandisti di quella matrice è sempre e solo qualcosa da stropicciare. La realtà non esiste, è tutto solo misera propaganda.