Grave lutto per Silvio Berlusconi: scomparso un familiare

"A 90 anni le brillavano gli occhi quando si andava in scena", è il ricordo del direttore artistico del Manzoni. La zia di Berlusconi aveva 94 anni

La zia dell’ex premier, storico esponente negli ambiti politico e imprenditoriale a capo di Forza Italia, è venuta a mancare nella notte tra il 28 e il 29 agosto 2018.

Aveva 94 anni. Silvio Berlusconi e la sua famiglia ne piangono la scomparsa.

Morta Walda Foscale

E’ venuta a mancare la zia del Cavaliere, Walda Foscale, morta all’età di 94 anni. La signora era Presidente onorario del teatro Manzoni di Milano. Aveva affiancato il marito Luigi nella direzione del teatro. L’esperienza al Manzoni era iniziata nei primi anni Ottanta, quando Silvio Berlusconi nel 1978, ne aveva preso la gestione con Fininvest.

Aveva fatto del teatro la sua più grande passione. Era diventato la vita per Walda Foscale. Da 40 anni era presente alle prime della stagione di prosa. Fino a quando la salute l’ha sostenuta, la signora Foscale è stata presente alle conferenze di ogni spettacolo, sempre pronta a ricordare ad attori e registi di “evitare volgarità in scena e, se possibile, nudi”.

I suoi funerali si terranno il 4 settembre a Milano 2, nella Parrocchia Dio Padre.

Il ricordo del direttore artistico del Manzoni

Sceglie gli aneddoti Alessandro Arnone (il direttore generale e artistico del Teatro Manzoni) per raccontare chi fosse Walda Foscale, vedova dell’ex direttore storico Luigi (ne mantenne le redini fino al 2000) e figura simbolo dello storico palcoscenico milanese.

“L’11 agosto, lei che era nata l’11 febbraio, aveva festeggiato la ricorrenza”, ricorda con piacere il direttore. Poi spiega: “Da qualche tempo le condizioni fisiche non le permettevano di venire in teatro”. “Di questo la signora soffriva, anche perché fino all’ultimo è rimasta lucida, dotata di quel bagaglio di ironia e sincerità che l’aveva resa un personaggio amato e rispettato“, confida con dolcezza e nostalgia.

“Quando giunsi al Manzoni sei anni il mondo da cui provenivo era quello della finanza.

Dovevo rimettere in sesto i conti del teatro, ma di spettacoli sapevo poco. La signora Foscale divenne il mio punto di riferimento”, è lo struggente ricordo di Arnone. “Veniva ogni giorno in ufficio e mi accompagnava a vedere spettacoli da selezionare”, prosegue. E ancora, sempre ironico e aneddotico: “Se non gradiva, diceva che non avrebbe salutato, come da tradizione, gli attori in camerino. Piuttosto si inventava un acciacco”. L’emozione per il teatro non l’abbandonò mai: fu sempre la sua più grande passione.

“Appena giunto al Manzoni, mi colpii che a quasi 90 anni alla signora brillassero gli occhi ogni volta che si andava in scena, era come se fosse sul palco”, ha infatti ricordato Arnone.

Milanese doc, Walda Foscale giocava coi luoghi comuni tra nord e sud. “Quando inserimmo il cabaret scherzava coi e sui comici meridionali, chiamandoli simpaticamente terùn”, è il ricordo del direttore artistico. Tra gli attori preferiva i giovani. Si ricorda infatti che: “Adorava Ettore Bassi.

Diceva che era bravo, un bel fieou”.