Guerra in Ucraina, per il Cremlino non ci sono le condizioni per la pace tra Mosca e Kiev

Per il Cremlino non ci sono le condizioni per i colloqui di pace tra Mosca e Kiev: mentre Scholz si appresta a parlare con Putin, i russi hanno riempito di esplosivi l'impianto chimico industriale in Crimea

Ucraina.

Giorno 473 di guerra. Dopo la dichiarazione di Vladimir Putin lo scorso 9 maggio in occasione della Giornata della Vittoria, in cui affermava di volere la pace, la Russia fa dietro front e il Cremlino dichiara che non ci sono le condizioni per i colloqui di pace tra Mosca e Kiev.

Scholz vuole parlare con Putin

Secondo alcuni funzionari della capitale ucraina, i militari russi hanno riempito di esplosivi l’impianto chimico industriale Crimea Titan.

Se dovessero scoppiare, anche i Paesi vicini «affronterebbero una catastrofe potenzialmente peggiore di Chernobyl». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato la volontà di parlare quanto prima con Putin: «Un prerequisito per una pace equa è che la Russia ritiri le sue truppe» ha precisato. Il Cremlino nega la possibilità di programmare un colloquio e giudica preoccupante la condizione dei civili nelle regioni russe confinanti con l’Ucraina bombardate dalle forze di Kiev.

L’annuncio Telegram della viceministra ucraina

I russi stanno spostando le loro unità di combattimento dalla direzione di Kherson. A riferirlo tramite Telegram è la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar: «Dalle informazioni disponibili è emerso che il nemico sta spostando le sue unità più capaci di combattere dalla direzione di Kherson, principalmente unità dei marines, truppe aviotrasportate e la 49esima armata».