Il contesto dell’incidente
Il caso di don Nicola D’Onghia, parroco di Noci, ha scosso la comunità locale e sollevato interrogativi su responsabilità e giustizia. I fatti risalgono a un tragico incidente stradale che ha portato alla morte di Fabiana Chiarappa, una giovane di 32 anni. Secondo le prime ricostruzioni, D’Onghia avrebbe investito la donna mentre si trovava alla guida della sua auto in una strada buia, all’uscita di una curva.
La mancanza di soccorso immediato ha portato all’accusa di omissione di soccorso, aggravando ulteriormente la sua posizione legale.
Le dichiarazioni dell’avvocato
Federico Straziota, legale di D’Onghia, ha rilasciato dichiarazioni significative al termine dell’interrogatorio del suo assistito. L’avvocato ha sottolineato che il parroco ha fornito la sua versione dei fatti, sostenendo di non essersi accorto della presenza del corpo sul ciglio della strada. Secondo Straziota, la ricostruzione della vicenda richiede ulteriori verifiche tecniche e investigative, evidenziando che il provvedimento restrittivo nei confronti di D’Onghia appare privo di fondamento. La richiesta di revoca dei domiciliari è stata presentata al giudice per le indagini preliminari, ma la Procura ha espresso un parere negativo.
Le indagini in corso
Le indagini continuano a essere al centro dell’attenzione, con particolare riferimento agli accertamenti sul sangue trovato sull’auto di D’Onghia. L’avvocato ha dichiarato che questi elementi richiederanno ulteriori approfondimenti, ma ha anche sottolineato che il semplice fatto di aver colpito la vittima non implica automaticamente responsabilità per omicidio. La complessità del caso richiede un’analisi approfondita delle circostanze e delle evidenze raccolte, per garantire che la verità emerga e che venga fatta giustizia.