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Il Cremlino conferma: assenti negoziati trilaterali in corso

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Le recenti dichiarazioni del Cremlino evidenziano le crescenti tensioni geopolitiche tra Russia, Ucraina e Stati Uniti, sottolineando l'importanza di monitorare attentamente gli sviluppi in questa delicata situazione internazionale.

Recentemente, il Cremlino ha categoricamente negato che ci siano stati colloqui trilaterali in programma tra Ucraina, Russia e Stati Uniti. Questa affermazione è emersa mentre i diplomatici si riuniscono a Miami per discutere iniziative finalizzate a porre fine al conflitto in corso in Ucraina.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivelato che Washington aveva proposto l’idea di un incontro trilaterale.

Questo rappresenterebbe il primo confronto diretto tra funzionari russi e ucraini negli ultimi sei mesi. Tuttavia, Zelensky ha espresso riserve riguardo a questa possibilità, sottolineando che non crede che tale formato possa portare a risultati concreti.

Le dichiarazioni del Cremlino

Yury Ushakov, consigliere per la politica estera del Cremlino, ha dichiarato ai giornalisti che attualmente non vi è stata alcuna preparazione seria per un’iniziativa di questo tipo. Secondo Ushakov, l’idea di colloqui trilaterali non ha ricevuto alcun approfondimento e il Cremlino non ha avuto accesso a un nuovo piano statunitense per risolvere il conflitto dopo le precedenti discussioni tra diplomatici americani, ucraini e europei.

Arrivo di Dmitriev a Miami

Nel frattempo, Kirill Dmitriev, inviato economico di Vladimir Putin, è giunto a Miami. Qui, le delegazioni ucraine ed europee si sono riunite dal giorno precedente per partecipare a negoziati mediati da Steve Witkoff, inviato speciale della Casa Bianca, e da Jared Kushner, genero dell’ex presidente Donald Trump. Ushakov ha informato che Dmitriev tornerà presto a Mosca per riferire agli alti funzionari russi riguardo ai colloqui.

Il contesto dei negoziati

Le ultime trattative dirette tra funzionari russi e ucraini risalgono a luglio, quando si sono svolti incontri a Istanbul. Questi colloqui hanno portato a significativi scambi di prigionieri, ma hanno fatto ben poco per fermare l’invasione su vasta scala da parte della Russia, che si avvicina ormai al quarto anno. La presenza contemporanea di rappresentanti russi ed europei a Miami rappresenta un’evoluzione rispetto ai precedenti tentativi di diplomazia itinerante, anche se il profondo mistrust tra le due parti in conflitto solleva dubbi sulle possibilità di un dialogo diretto.

Le reazioni internazionali

Moscova ha affermato che l’inclusione europea nei negoziati complica ulteriormente la situazione. Tuttavia, il Cremlino ha aperto la porta a un possibile dialogo con il presidente francese Emmanuel Macron, il cui ufficio ha accolto positivamente questa disponibilità. Questo segnala un possibile cambiamento nella dinamica del conflitto, anche se rimane da vedere se tali aperture si tradurranno in progressi concreti.

Attacchi russi in Ucraina

In un contesto di crescente tensione, Zelensky ha recentemente condiviso su social media che la Russia ha lanciato circa 1.300 droni, quasi 1.200 bombe aeree guidate e nove missili contro l’Ucraina nell’ultima settimana. Le regioni meridionali, compresa Odesa, sono state particolarmente colpite da questi attacchi, evidenziando l’intensificazione del conflitto.