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Il Nobel per la fisica all'italiano Giorgio Parisi

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Milano, 5 ott. (askanews) - Era dal 1984 che l'Italia non vinceva un premio Nobel per la Fisica. Quella volta era stato Carlo Rubbia, oggi a vincere il premio più importante è stato Giorgio Parisi. Il fisico italiano è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica 2021, con il giapponese Syuku...

Milano, 5 ott. (askanews) – Era dal 1984 che l’Italia non vinceva un premio Nobel per la Fisica. Quella volta era stato Carlo Rubbia, oggi a vincere il premio più importante è stato Giorgio Parisi. Il fisico italiano è stato insignito del Premio Nobel per la Fisica 2021, con il giapponese Syukuro Manabe e il tedesco Klaus Hasselmann, “per i contributi innovativi alla nostra comprensione dei sistemi fisici complessi”.

Parisi è stato premiato “per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici, dalla scala atomica a quella planetaria”, ha annunciato la Reale Accademia di Scienze svedese.

Manabe e Hasselmann hanno ricevuto il Nobel “per la modellazione fisica del clima terrestre, la quantificazione della variabilità e la previsione affidabile del riscaldamento globale”.

Il fisico italiano ha risposto telefonicamente alle domande dei giornalisti internazionali, ribadendo l’urgenza dell’azione contro il cambiamento climatico.

“E’ urgente, è molto urgente prendere delle decisioni reali e forti e agire a ritmo sostenuto perché siamo in una situazione che può avere effetti negativi e può accelerare l’aumento della temperatura. Per le generazioni future dobbiamo agire adesso molto rapidamente e non con altro ritardo”, ha dichiarato Parisi.

Nato a Roma nel 1948, Parisi è ricercatore associato all’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Professore ordinario di Fisica Teorica alla Sapienza di Roma, già Presidente dell’Accademia dei Lincei. E’ il sesto italiano a ottenere l’ambito riconoscimento nel campo della Fisica, dopo Guglielmo Marconi (1908), Enrico Fermi (1938), Emilio Segre (1959), Carlo Rubbia (1984) l’italiano naturalizzato statunitense Riccardo Giacconi (2002).