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"Circolano immagini di me nuda": la denuncia di Francesca Barra apre l’indagine su sito sessista

francesca barra sito sessista

Francesca Barra ha denunciato un sito sessista che diffonde immagini nude generate dall’AI, la Polizia Postale indaga sul caso.

La diffusione di immagini sessualmente esplicite generate dall’intelligenza artificiale ha acceso un nuovo allarme digitale. Donne famose e non si ritrovano ritratte in foto false condivise senza consenso su siti e forum online, tra cui l’ultimo sito sessista segnalato dalla giornalista Francesca Barra. La denuncia di Barra, vittima di immagini di sé nuda create artificialmente, mette in luce quanto la tecnologia, se usata senza regole, possa diventare uno strumento di violenza, minacciando reputazione, dignità e sicurezza delle persone.

SocialMediaGirls.com e il crescente allarme per i siti sessisti

L’allerta sulle immagini AI senza consenso non riguarda solo Francesca Barra. Dopo la chiusura del gruppo Facebook “Mia Moglie” e del sito Phica.net, è stato scoperto SocialMediaGirls.com, un portale che utilizza l’intelligenza artificiale per creare foto pornografiche di donne famose e non.

La polizia postale ha avviato accertamenti sui contenuti pubblicati, che comprendono una sezione intitolata “Italian nude vips” con decine di immagini di volti noti manipolati digitalmente. Tra le vittime figurano giornaliste, conduttrici, modelle e politiche, tra cui Caterina Balivo, Michelle Hunziker, Maria De Filippi, Chiara Ferragni e Diletta Leotta.

L’indagine punta a verificare la natura dei reati, che possono comprendere diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, diffamazione ed estorsione. Il governo italiano ha inoltre annunciato misure specifiche per contrastare la diffusione di contenuti sessisti online, mentre una petizione per la chiusura dei siti coinvolti ha raccolto oltre 140mila firme.

“Circolano immagini di me nuda”: la denuncia di Francesca Barra avvia l’indagine su sito sessista

“Ho scoperto ieri che su un sito per adulti circolano immagini di me nuda, generate con l’Intelligenza Artificiale”, ha scritto Barra, denunciando come qualcuno abbia creato quelle rappresentazioni fasulle per ottenere visibilità e insinuare dubbi sul suo comportamento nei contesti professionali:

Non sono io, ma qualcuno ha deciso di costruire quella menzogna per ottenere attenzione e insinuare il dubbio che potessi essermi mostrata in quel modo negli ambienti in cui lavoro o ho lavorato“.

La giornalista sottolinea il forte impatto emotivo di questa violazione:

“Ho pensato ai miei figli e ho provato imbarazzo e paura per ciò che avrebbero potuto sentire o leggere, se quelle immagini fossero finite nelle mani sbagliate. È una violenza e un abuso che marchia la dignità, la reputazione, la fiducia. Un furto dell’immagine, del corpo, della libertà di essere viste come si è, non come un algoritmo o una mente malintenzionata decide di rappresentarci”.

Barra invita a una riflessione più ampia sull’uso della tecnologia, sostenendo che essa dovrebbe essere uno strumento di progresso e non di sopraffazione, e che troppo spesso, invece, diventa un’arma di manipolazione, di vergogna e di distruzione dell’identità. La giornalista osserva che questo fenomeno non riguarda solo i giovani, ma riflette le fragilità collettive, sottolineando che nessuna donna o ragazza dovrebbe trovarsi di fronte a un corpo inventato e sentirsi ferita due volte, sia nell’immagine sia dall’impunità.

 

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