Milano, 16 set. (askanews) – In anteprima il video di “Nato Morendo” il nuovo singolo di Silver (X Factor), un brano di carattere introspettivo, con una connotazione meno “sociale” dei precedenti (“I Bambini Ci Guardano Sempre” o il più recente “Felicità”); il tono lirico, delicato, fiabesco cede ora il posto a un mood più intimo e drammatico, veicolato da immagini forti e contrastanti che si alternano in una sorta di monologo interiore (“Adesso parlo a bassa voce / A tu per tu con il dolore”), un dialogo davanti allo specchio, con se stesso e con il proprio dolore.
“Nato morendo” è una poesia esistenziale, un inno amaro alla resistenza, alla necessità di combattere anche davanti alla perdita di certezze: così il grido primitivo “Alè Alè”, ripetuto come un mantra, richiama l’arena e incita a coltivare la propria indole guerriera; il velo di ironia, che sottende il testo, diventa strumento di reazione di chi non subisce, ma tiene salde le redini della propria vita.
Tra le righe, il tema di fondo assume però una connotazione più autobiografica: da quella che era stata etichettata come una prematura “morte” artistica (esperienza comune ad altri colleghi, come è noto, nella storia dei talent), Silver ha saputo rinascere, trovando la sua giusta collocazione, con immutato spessore artistico, culturale, umano. Così, il senso del nascere a nuova vita “morendo”, parte dall’ esperienza personale, per estendersi a un livello universale ed esistenziale e ancora oltre, fino al senso più mistico e spirituale della rinascita alla vita eterna. È il dolore che diviene motore del cambiamento, della trasmutazione come nel mito della fenice che risorge dalle proprie ceneri, in un eterno che ha esso stesso limiti (“ho messo il timer all’eternità”, espressione potentissima).
Il verso finale arriva inaspettato, con l’affermazione del valore insostituibile della solidarietà tra gli uomini: un grido di speranza nell’umanità, “salvami la vita perché io non ho tempo”. Scritto da Silver con Carlo Montanari e Federico Lovato, arrangiato inizialmente da quest’ultimo e, nell’attuale versione, da Iride (per la label Indaco/NEEDA – distribuzione Virgin Music Group/Universal), il brano conserva un carattere deciso e incalzante fin dalle prime battute, evolvendo in un’esplosione di suoni rock ed elettronica nel ritornello, con l’inserto dal sapore epico dello special.
Il videoclip, per la regia di Matteo Sambero, sarà fuori nella versione integrale dal giorno 19 settembre sul canale YouTube dell’artista (https://www.youtube.com/@silver.official ); pur partendo dal concept del brano, lo amplia aggiungendovi suggestioni letterarie e artistiche. Il tema si incentra, infatti, sul contrasto arte-vita, motivo caro a tanti scrittori del primo Novecento, ma sempre attuale. Con una impronta volutamente cinematografica, racconta la storia di un giovane che, nel corso di una ricerca, trova nella sfarzosa dimora in cui soggiorna il ritratto di quello che sembra essere lui stesso, il suo alterego, forse un antenato. Rivive così, in una sorta di visione o allucinazione, la genesi dell’opera, con il pittore folle (magistralmente interpretato dal Maestro Gino Rodella con cui Silver ha collaborato in più occasioni), nello scenario suggestivo di una villa dannunziana il cui arredo di design è stato in parte ideato e realizzato per Michele Ceretti dallo stesso Rodella. Il colpo di scena finale lascia adito a diverse interpretazioni, del resto il video è pensato per disvelarsi a più riprese, ogni volta che lo spettatore lo guarda può cogliere dettagli e curiosità più o meno nascosti. L’idea di base, di Rita Biganzoli, sviluppata con l’artista stesso e con il prezioso apporto di Matteo Sambero, è tratta da due fonti letterarie: “Il ritratto ovale” di Poe e “Il ritratto di Dorian Gray” di Wilde; ci racconta la nascita dell’opera artistica, eterna, cui consegue come pegno la morte del “soggetto” ritratto, umano quindi effimero (diversi sono gli easter eggs nel video, uno tra tutti il teschio simbolo della Vanitas). La conquista dell’eternità a cui l’uomo agogna, attraverso l’arte, comporta un caro prezzo: la vita o, peggio ancora, l’anima.
In realtà, il motivo ispiratore iniziale si origina da un simpatico gioco tra Silver e i suoi fans, che usualmente lo paragonano a Dorian Gray. La copertina del singolo è, non a caso, una ironica citazione della locandina del film omonimo. Una curiosità: il quadro, che potremmo quasi definire protagonista del video, è stato realizzato per l’occasione dal Maestro Rodella, si tratta quindi di un’opera reale, su tela, poi donata all’artista in ricordo dell’esperienza.