In Cina milioni di persone costrette ancora al lockdown: cosa sta succedendo

Vantaggi e svantaggi di una politica che ha "inseguito" il virus dovunque: in Cina milioni di persone costrette ancora al lockdown con numeri "alti"

In Cina milioni di persone sono costrette ancora al lockdown e cosa stia succedendo è intuibile proprio dal fatto che dopo la chiusura di Shangai e le proteste dei residenti il governo è tornato alla strategia “zero covid” e non ha alcuna intenzione di recedere.

Ma perché? Il paese dove il coronavirus ha spiccato il balzo verso il pianeta è ancora oggi il paese che chiude le sue città, città come Shangai, che conta oltre 25 milioni di abitanti. La paura di una nuova Wuhan e di una sottovariante Omicron molto infettiva hanno spinto il governo di Xi Jinping ad applicare di nuovo la politica “zero-Covid” ed a far edificare uno dei centri di quarantena più grandi del mondo, con 40.000 posti letto. 

Cina, milioni di persone in lockdown

La provincia in cui si trova Shangai Shangai fa registrare migliaia di casi al giorno, eppure secondo il “metro” occidentale, incluso quello italiano, quelle migliaia di casi non dovrebbero generare chiusure. Non se si pensa che nel nostro paese ci sono città di 50mila abitanti che registrano ogni giorno lo stesso numero di contagi che registra una regione cinese che ha più di 30 milioni di abitanti. Ma allora perché? Perché la Cina la politica “zero covid” la applica da sempre, cioè insegue il virus e lo isola del tutto dovunque si manifesti. 

Vantaggi e svantaggi della strategia “zero covid”

Questo però, anche a fronte di una vaccinazione numericamente non importante, non ha favorito un fenomeno: l’immunizzazione per contagio di un ceppo che in linea di massima non uccide. Quindi in Cina ci sono: pochi immuni perché i vaccinati non sono tantissimi, pochi immuni perché “poche persone hanno preso il virus” nella sua variante che di fatto, a contrarla, equivale ad una immunizzazione quanto meno parziale e quasi un miliardo e mezzo di abitanti.

Ecco, in questa combo sta il perché la Cina oggi, anche a fare la tara alle proteste di cittadini e commercianti che su WeChat e Weibo non le mandano a dire, abbia deciso di chiudere tutto di nuovo. Perché non può fare altrimenti.