Ragazzo in coma vegetativo, ma le assicurazioni non pagano

Le Assicurazioni di Roma negano il risarcimento a un ragazzo finito in coma vegetativo dopo un incidente. Le Iene hanno intervistato la famiglia.

Una famiglia romana combatte da tre anni per ricevere un risarcimento dopo che un incidente ha mandato in stato vegetativo il giovane Massimiliano, figlio dei genitori disperati.

Nonostante il Comune abbia riconosciuto la propria responsabilità nel sinistro, la compagnia di Assicurazioni di Roma si rifiuta di pagare alla famiglia la legittima indennità. Le Iene hanno voluto fare luce sul caso di Massimiliano.

La storia di Massimiliano

Massimiliano è un ragazzo di Roma che da tre anni vive in coma vegetativo dopo un tragico incidente in scooter. Una sera si stava recando da un amico quando la moto, passando sopra un tombino, ha sbandato e il corpo di Massimiliano è sbalzato in avanti.

La testa del ragazzo ha colpito un palo con tale violenza che il casco è volato via. Il medico legale della famiglia ha dichiarato che la vittima del sinistro mantiene soltanto le funzioni primarie, come il respiro e il battito cardiaco, mentre le funzioni cerebrali superiori sono state annullate dal colpo alla testa. Il ragazzo vive in una condizione di incoscienza e necessita dell’ausilio dei familiari ventiquattr’ore su ventiquattro.

Come affermato dal padre di Massimiliano, intervistato insieme alla moglie e all’altra figlia dalle Iene, il giovane ha perso le facoltà motorie e intellettive, per questo ha bisogno di essere lavato, cambiato e nutrito come un neonato.

Il no delle assicurazioni

Le cause dell’incidente sono state esaminate dai vigili e da un perito, che hanno analizzato il luogo del sinistro. E’ stato riscontrato che il tombino sopra il quale la moto di Massimiliano passò quella sera non era stato posizionato perpendicolarmente al senso di marcia, come d’obbligo, e, inoltre, era leggermente infossato.

In più, dei testimoni dell’incidente hanno concordato nel dire che Massimiliano non stava andando veloce. Il perito ha aggiunto che, anche se la moto avesse avuto una velocità inferiore ai 60 chilometri orari, il sinistro si sarebbe comunque verificato.

Il Comune di Roma, valutando le condizioni in cui era accaduto l’incidente, ha inviato alla famiglia della vittima un documento firmato in cui riconosceva la propria responsabilità, sottolineando che nella strada in cui la moto era sbandata, al momento dell’incidente, “vigeva il vuoto manutentorio”.

Il Comune consigliava dunque alla famiglia di rivolgersi, per l’indennità che le spettava, alle Assicurazioni di Roma.

Considerando il certificato di completa invalidità rilasciato dal medico legale, Massimiliano avrebbe diritto a un risarcimento di 7 milioni di euro. Soldi che la compagnia non intende sborsare. Per questo motivo la famiglia, disperata, ha deciso di rivolgersi alle Iene. I genitori di Massimiliano hanno spiegato davanti alle telecamere di avere seri problemi economici, dal momento che a causa della situazione la famiglia ha dovuto trasferirsi a Torino, dove il figlio viene seguito da un centro specializzato nella riabilitazione di casi come il suo.

Le cure sono molto costose e la famiglia si mantiene grazie allo stipendio che il padre continua a ricevere mentre si trova in aspettativa.

La domanda che le Iene si sono subito poste è: per quale motivo le Assicurazioni di Roma non intendono pagare?

Il presidente della compagnia Andrea Toschi ha dichiarato che la vittima non avrebbe diritto al risarcimento perché, contrariamente a quanto riportato dal medico legale, non rappresenterebbe un invalido al cento per cento, dal momento che ha gli occhi aperti e respira autonomamente.

La compagnia non è perciò tenuta a versare nessuna cifra, a meno che Massimiliano non decedesse.

Le Iene si sono quindi appellate alla Sindaca Virginia Raggi, la quale ha promesso che analizzerà i dati in suo possesso e farà di tutto perché la famiglia di Massimiliano ottenga ciò che le spetta.