La notte scorsa un violento incendio a Cremella ha devastato uno stabile residenziale in Brianza, coinvolgendo quattordici persone e richiedendo l’intervento di numerose squadre dei vigili del fuoco.
Incendio Cremella, una corsa contro il fuoco
È successo tutto in poche ore l’incendio a Cremella, tra domenica 22 e lunedì 23 settembre. Cremella, Brianza lecchese. Via San Giovanni.
Un normale stabile residenziale, sette appartamenti. Poi, verso le tre, il fuoco. Nessuno sa ancora bene da dove sia partito. Lo dirà il Nucleo Investigativo Antincendi, attivato già nella mattinata, come ci ha confermato la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco.
Sul posto arrivano dieci squadre, tre autopompe, tre autobotti, un carro aria, un funzionario tecnico. Numeri ufficiali, dati dalla centrale operativa di Lecco. Ma sono le immagini dei residenti a raccontare meglio: fumo denso, vetri che scoppiano, il buio interrotto solo dalle sirene blu.
«Abbiamo visto le fiamme uscire dal tetto, abbiamo urlato a tutti di scendere», dice Elena R., che abita nell’edificio accanto. È stata lei a chiamare il 112. Suo figlio, 15 anni, ha filmato tutto con il telefono, ma “non lo guarderemo mai più”, racconta.
I vigili del fuoco entrano nello stabile. Evacuano gli appartamenti uno per uno. Le operazioni sono lunghe. Difficili. «Abbiamo lavorato ore per domare le fiamme e mettere in sicurezza la struttura», spiega il caposquadra, Marco P., con la voce ancora roca. Lui era lì, sotto il fumo.
Alla fine, sette appartamenti danneggiati. Due persone ferite in modo grave, trasportate d’urgenza. Una al San Gerardo di Monza, l’altra al Manzoni di Lecco. Altre quattro – tra loro un bimbo di quattro anni – all’ospedale Niguarda di Milano. Lo conferma la centrale operativa del 118, che parla di “interventi rapidi e coordinati”.
Un vigile del fuoco è rimasto ferito durante le operazioni. Non in pericolo di vita. Ma il dettaglio resta.
Incendio Cremella: paura e soccorsi nella notte
Le testimonianze si rincorrono sull’incendio. Alcuni parlano di un boato, altri di scintille prima che le fiamme si alzassero. Nessuno sa davvero cosa sia accaduto. «C’era odore di bruciato già mezz’ora prima», racconta Giuseppe L., pensionato, che passava in bicicletta poco dopo le due. Ha visto i primi lampeggianti mentre rientrava a casa.
Il Comune di Cremella ha aperto un punto di accoglienza per i residenti sfollati. Una sala del municipio, coperte, bottigliette d’acqua, qualche caffè portato dai bar vicini. Lo conferma il sindaco, Chiara A., raggiunta al telefono: «La priorità era mettere tutti in sicurezza. Ora aspettiamo le indagini per capire le cause».
La struttura è stata dichiarata inagibile in parte. Alcuni appartamenti sono salvi, altri no. Le immagini scattate all’alba mostrano finestre bruciate, calcinacci per terra, l’odore di fumo che resta nell’aria.
Il Nucleo Investigativo Antincendi della Lombardia è già al lavoro. Verranno analizzati i materiali, le possibili cause elettriche, eventuali inneschi. Ci vorrà tempo. Intanto, la vita dei quattordici residenti è ferma. Valigie, oggetti recuperati in fretta, qualche gatto spaventato tra le braccia dei pompieri.
La Brianza si sveglia con una domanda. Poteva essere evitato? Forse sì. Forse no. Lo diranno i tecnici.