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Milano, inchiesta urbanistica: il Riesame delinea il ruolo di Tancredi

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Tancredi e i presunti favori nell’urbanistica: un ruolo controverso nel panorama politico milanese. Le motivazioni del Riesame.

L’inchiesta urbanistica a Milano torna al centro dell’attenzione dopo le ultime decisioni del Tribunale del Riesame. L’organo giudiziario ha chiarito il ruolo di Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione urbana, evidenziando come il suo operato possa aver favorito interessi privati a scapito della trasparenza amministrativa.

Inchiesta urbanistica a Milano: allagamenti al Palazzo di Giustizia

La diffusione delle motivazioni è stata rallentata da un’improvvisa bomba d’acqua, accompagnata dall’esondazione del Seveso a Milano, che ha provocato allagamenti in diverse aree del Palazzo di Giustizia, compresi gli uffici del Riesame.

I vigili del fuoco sono intervenuti anche nei piani interrati e in altre zone dell’edificio, frequentemente soggette a infiltrazioni durante le forti piogge, impiegando bidoni per raccogliere l’acqua che penetrava da tetto e finestre.

Inchiesta urbanistica a Milano: il Riesame chiarisce il ruolo di Tancredi

Il Tribunale del Riesame di Milano ha reso note le motivazioni riguardanti l’inchiesta sull’urbanistica che coinvolgeva Giancarlo Tancredi, all’epoca assessore alla Rigenerazione urbana del Comune, Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio, e il manager Federico Pella. Secondo i giudici, tra i tre si sarebbe concretizzato un vero e proprio “mercimonio della funzione pubblica”, configurando il reato di corruzione impropria attraverso la cosiddetta “vendita della funzione” e l’impiego distorto dei ruoli istituzionali.

Tancredi, in particolare, avrebbe perseguito per lungo tempo logiche definite “perverse di illegalità”, sfruttando il proprio incarico per favorire progetti privati e trarre vantaggi personali, consolidando così la propria visibilità politica e professionale. Per questa condotta, il Tribunale ha evidenziato la sua “elevata attitudine criminale” e ha sostituito gli arresti domiciliari con misure interdittive.