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Un grave incidente si è verificato nel pomeriggio di ieri lungo la SS17, nel tratto che attraversa il territorio comunale di Rivisondoli, in Abruzzo. Le autorità sono subito intervenute sul posto per gestire la situazione e avviare le prime indagini. Le cause dell’accaduto sono ancora in fase di accertamento, ma i primi riscontri restituiscono un quadro drammatico.
Incidente sulla SS17: indagini in corso e strada chiusa per ore
L’intero tratto della statale, già noto per la sua pericolosità in caso di maltempo, è rimasto chiuso per diverse ore per consentire i rilievi e la rimozione dei mezzi. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Sulmona, con la presenza sul posto del sostituto procuratore Edoardo Mariotti. In attesa dei risultati delle analisi tecniche e dei rilievi ufficiali, resta il dolore per una tragedia che ha colpito due famiglie e scosso l’intera comunità locale.
Incidente sulla SS17, violento impatto tra autobus di linea e auto: tragico bilancio
A scontrarsi frontalmente, un autobus di linea con a bordo 35 passeggeri proveniente da Varese e una Fiat Panda su cui viaggiavano Maurizio Corrado e Dario Liccardo, entrambi 42enni originari di Marano di Napoli. Secondo una prima ricostruzione, l’autovettura avrebbe perso aderenza sul manto stradale reso scivoloso dalla pioggia, invadendo la corsia opposta e impattando violentemente contro il bus.
Per i due occupanti dell’auto non c’è stato nulla da fare: i sanitari del 118, intervenuti insieme ai carabinieri, ai vigili del fuoco e al personale dell’Anas, hanno potuto soltanto constatarne il decesso dopo vari tentativi di rianimazione.
Cinque passeggeri dell’autobus hanno riportato ferite, fortunatamente non gravi. Illeso ma sotto choc il conducente del mezzo pesante, attualmente indagato per omicidio stradale come atto dovuto.
L’ombra del sospetto: denaro e gioielli nell’auto delle vittime
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, all’interno della Fiat Panda su cui viaggiavano le due vittime, i soccorritori hanno rinvenuto circa 1.500 euro in contanti e alcuni gioielli. Un dettaglio che ha immediatamente sollevato interrogativi sulla possibile origine illecita di quanto trovato nell’abitacolo, alimentando il sospetto che i due uomini potessero essere coinvolti in una truffa appena consumata.
A rafforzare i dubbi, anche un precedente controllo della Polizia Stradale avvenuto poche ore prima nei pressi della strada per Chieti: in quell’occasione Dario Liccardo sarebbe risultato privo di documenti, ed è stato identificato solo successivamente proprio grazie a quel fermo.