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Iran limita accesso IAEA ai siti nucleari dopo attacchi di Israele

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Le autorità iraniane pongono condizioni severe per le ispezioni nucleari, in risposta agli attacchi aerei che hanno colpito i loro impianti.

Teheran, Iran – Le autorità iraniane si riuniscono per discutere le future relazioni con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) dopo un accordo raggiunto per il ritorno alla cooperazione. Il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha convocato un incontro d’emergenza con la commissione per la sicurezza nazionale del parlamento. I legislatori di destra chiedono chiarimenti sulla possibilità di accesso da parte dell’IAEA ai siti nucleari colpiti da attacchi aerei statunitensi e israeliani lo scorso giugno.

Le condizioni per l’accesso dell’IAEA

Araghchi è atteso a rassicurare il parlamento a maggioranza conservatrice che non sarà concesso alcun accesso senza l’autorizzazione del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale. In una dichiarazione alla televisione di stato, ha ribadito che gli ispettori dell’IAEA possono accedere solo alla centrale nucleare di Bushehr. L’accesso ad altri siti richiederà un permesso specifico, da concedere caso per caso.

La questione si è complicata dopo che Araghchi ha raggiunto un accordo con l’IAEA a Il Cairo, dove si è discusso della necessità di un rapporto tecnico riguardante tutte le strutture nucleari iraniane. Tuttavia, ha sottolineato che i controlli non potranno estendersi senza il via libera dalle massime autorità del paese, inclusi il presidente, i capi delle due camere del parlamento e figure chiave nominate dal Leader Supremo Ali Khamenei.

Le conseguenze di un possibile ritiro dal Trattato di non proliferazione nucleare

Araghchi ha confermato che, in caso di ripristino delle sanzioni delle Nazioni Unite, l’Iran potrebbe considerare l’uscita dal Trattato di non proliferazione nucleare (NPT). Questa posizione è stata sostenuta da Amir Hayat Moghadam, un parlamentare di destra, che ha riportato le dichiarazioni di Araghchi. I legislatori iraniani stanno preparando una legislazione per abbandonare il patto, ma eventuali decisioni finali dipenderanno dall’abuso del meccanismo di ripristino del 2015, usato recentemente da Francia, Germania e Regno Unito.

Le tensioni sono aumentate da quando questi paesi hanno attivato il meccanismo di ripristino a fine agosto, suscitando critiche da parte di Cina e Russia, altri firmatari dell’accordo nucleare. L’Iran ha avvertito che la minaccia di sanzioni internazionali potrebbe compromettere la legittimità di questi paesi e favorire gli Stati Uniti nelle future negoziazioni.

Riscaldamenti diplomatici e tensioni regionali

Nonostante l’escalation di tensioni, Araghchi ha annunciato che l’Iran è vicino a un accordo con la Francia per uno scambio di prigionieri. Tra i detenuti c’è Mahdieh Esfandiari, arrestata in Francia per presunti crimini legati alla propaganda contro Israele. Teheran considera questo caso una questione di ostaggio, evidenziando le accuse di detenzione di cittadini stranieri per spionaggio.

In un contesto di crescente pressione da parte degli Stati Uniti e alleati, l’Iran cerca di rafforzare i legami con Cina e Russia, mentre si allinea con i paesi arabi contro le aggressioni israeliane. Dopo l’attacco di Israele al Qatar, avvenuto per la prima volta questa settimana, l’Iran ha condannato fermamente l’azione. Il nuovo capo della sicurezza iraniana, Ali Larijani, ha lanciato un avvertimento alle nazioni islamiche per una risposta unitaria contro l’aggressione.

Il Qatar ha programmato un summit arabo-islamico per discutere l’attacco israeliano, creando un ulteriore spazio per la diplomazia regionale. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian rappresenterà il paese a Doha.