Washington, 25 giu. (Adnkronos) – Il bombardamento americano di tre siti nucleari in Iran ha fatto ritardare il programma nucleare del Paese solo di pochi mesi. Lo scrive il New York Times, citando funzionari a conoscenza di un rapporto classificato secondo cui gli attacchi hanno sigillato gli ingressi di due delle strutture, ma non hanno provocato il crollo degli edifici sotterranei.
Prima dell'attacco, le agenzie di intelligence statunitensi avevano affermato che se l'Iran avesse tentato di accelerare la produzione di una bomba, ci sarebbero voluti circa tre mesi. Dopo i bombardamenti statunitensi e gli attacchi dell'aeronautica militare israeliana, il rapporto della Defense Intelligence Agency stima che il programma abbia subito un ritardo, ma non più di sei mesi.
Il rapporto afferma inoltre che gran parte delle scorte di uranio arricchito dell'Iran è stata spostata prima degli attacchi, il che ha distrutto solo una piccola parte del materiale nucleare. L'Iran potrebbe averne spostato una parte in località segrete. Alcuni funzionari israeliani hanno affermato di credere anche che il governo iraniano abbia mantenuto piccoli impianti segreti di arricchimento per poter proseguire il suo programma nucleare in caso di attacco agli impianti più grandi. Altri funzionari hanno osservato che i tre siti nucleari – Fordo, Natanz e Isfahan – hanno subito danni da moderati a gravi, con l'impianto di Natanz danneggiato in misura maggiore. Non è chiaro se gli iraniani cercheranno di ricostruire i programmi.