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Iran: sanzioni contro Usa e Gran Bretagna per aver sostenuto le azioni terroristiche di Israele

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La notizia è stata riportata da un comunicato del ministero degli Esteri di Teheran, diffuso dall’agenzia di stampa Irna: "Gravi violazioni dei diritti umani contro il popolo palestinese"

Le speranze di una tregua tra Israele e Hamas sono state schiacciate: l’Iran annuncia sanzioni contro Usa e Gran Bretagna, mentre Netanyahu ha rafforzato la sua posizione.

Il comunicato dell’Iran sulle sanzioni

«In relazione al loro sostegno e finanziamento per le azioni terroristiche del regime sionista di Israele, per la glorificazione e il sostegno del terrorismo e gravi violazioni dei Diritti Umani contro il popolo palestinese e particolarmente la Striscia di Gaza».

Questo, il comunicato del ministero degli Esteri di Teheran, pubblicato dall’agenzia Irna.

Le sanzioni dell’Iran

L’Iran ha deciso un pacchetto di sanzioni contro persone ed entità americane e britanniche per aver sostenuto Tel Aviv nella guerra contro il gruppo politico e paramilitare islamista e per gli interventi nel Mar Rosso.

Le sanzioni colpiscono sette americani, tra cui il generale Bryan P. Fenton, comandante del comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti, e il vice ammiraglio Brad Cooper, ex comandante della quinta flotta della marina americana.

Tra i funzionari e le entità britanniche prese di mira figurano il segretario di Stato alla Difesa Grant Shapps, il comandante del comando strategico dell’esercito britannico James Hockenhull e la Royal Navy britannica nel Mar Rosso.

L’azione del premier israeliano Netanyahu

Il premier israeliano Netanyahu ha rafforzato la sua posizione, promettendo di annientare ogni battaglione di Hamas, per raggiungere una “vittoria totale”.

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, ha cercato invano di persuadere entrambe le parti a considerare alternative rispetto all’attacco a Rafah e ad esortare Hamas ad accettare l’intesa.

I leader di Hamas hanno respinto fermamente l’offerta di tregua, considerandola:

«Una trappola. La proposta sul tavolo non è una proposta egiziana, ma una proposta israeliana sotto mentite spoglie».