Roma, 19 giu. (askanews) – I “tiranni di Teheran pagheranno un prezzo pesante” ha annunciato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in risposta all’attacco iraniano all’ospedale Soroka di Beersheba, nel Sud del Paese, che secondo il ministero degli Esteri israeliano ha subito “ingenti danni”.
Nelle immagini, il fumo sopra la struttura colpita; l’Iran ha lanciato una nuova ondata di missili, violente esplosioni si sono verificate a Gerusalemme e Tel Aviv, e le sirene sono risuonate in diverse parti del Paese: decine di feriti negli attacchi, hanno fatto sapere fonti mediche israeliane.
Secondo Teheran l’obiettivo era il quartier generale del corpo di telecomunicazioni C4I dell’esercito israeliano e una base di intelligence; l’ospedale – si sostiene – sarebbe stato esposto soltanto all’onda d’urto, ma non era il bersaglio. La struttura è stata evacuata. Ma dopo l’attacco al Centro Medico Soroka, Israele ha dato ordine di intensificare gli attacchi contro gli obiettivi della repubblica islamica, ha sottolineato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. “Si tratta di crimini di guerra della massima gravità e (l’ayatollah) Khamenei sarà ritenuto responsabile dei suoi crimini” ha detto.
E mentre il presidente Usa Donald Trump sta valutando l’entrata nel conflitto, il presidente russo Vladimir Putin si è offerto mediatore: “Questa è una questione delicata – ha detto parlando con la stampa estera – ovviamente dobbiamo essere molto cauti, ma secondo me una soluzione si può trovare”.