La morte di Mattia Ahmet Minguzzi, 14enne figlio dello chef italiano Andrea Minguzzi e della violoncellista turca Yasemin Akincilar, ha scosso Istanbul e acceso il dibattito sulla violenza tra minori. Il ragazzo è stato accoltellato da un coetaneo in un mercato del quartiere di Kadikoy mentre si trovava con amici per acquistare attrezzatura da skateboard, e successivamente preso a calci dopo essere crollato a terra.
L’aggressione, documentata anche da un video, ha portato all’arresto dei responsabili e alla condanna dei due principali autori.
L’aggressione al mercato di Kadikoy e la tragica morte di Mattia Ahmet Minguzzi
L’aggressione risale al 26 gennaio, quando Mattia si trovava al mercato di Kadikoy insieme ad alcuni amici per acquistare attrezzatura da skateboard, sua passione. Il giovane è stato circondato da un gruppo di coetanei: uno lo ha colpito con cinque coltellate, mentre un altro ha infierito calciandolo a terra dopo che era già crollato a terra. Le scene sono state riprese da un video poi acquisito dalle autorità. Mattia è morto il 9 febbraio, dopo quasi due settimane di ricovero in terapia intensiva.
Istanbul, condannati gli assassini del figlio dello chef Andrea Minguzzi
Il tribunale di Istanbul ha inflitto una pena di 24 anni di reclusione a due adolescenti ritenuti colpevoli dell’omicidio premeditato di Mattia Ahmet Minguzzi. Secondo quanto riportato dai media locali, i due ragazzi, entrambi quindicenni e identificati con le iniziali U.B. e B.B., hanno ricevuto la massima sanzione prevista dalla legge turca per minori. Altri due ragazzi coinvolti nel caso, invece, sono stati assolti.
“La madre in particolare ha accolto con dolore la sentenza, faremo ricorso sulle due assoluzioni. Non finisce qui”, ha dichiarato il papà della vittima.