Khabane Lame, l'italiano più seguito sui social non ha la cittadinanza italiana

Ora ci ritroviamo con il più grande tiktoker italiano, che però non viene riconosciuto come italiano. Siamo o non siamo il Paese delle contraddizioni?

L’altro giorno il mio video era sui megaschermi di Tokyo e sotto c’era scritto: tiktoker italiano”.

Nell’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa da Khabane Lame c’è tutta l’incongruenza italiana su un tema, quello della cittadinanza, che torna sempre, immancabilmente a far discutere.

Khabane non è cittadino italiano, anche se è con questo aggettivo – italiano – che è conosciuto in tutto il mondo, soprattutto tra i giovanissimi. Il 21enne è una star di TikTok, dove può vantare 53 milioni di follower. Su Facebook ha superato un traguardo notevole: più ‘like’ del suo fondatore, Mark Zuckerberg, che ha persino lasciato un commento di apprezzamento nel post in cui Kabhy Lame – questo il suo nickname – annuncia la novità.

Eppure per Khabane godersi questo successo è più complicato del previsto, visto che il 21enne residente a Chivasso da quando aveva un anno non ha ancora la cittadinanza italiana, ma solo quella del Senegal. E così ancora una volta ci siamo resi protagonisti di una brutta figura a livello internazionale, perché quando Khabane andrà negli Stati Uniti per una convention che lo vedrà ospite, probabilmente racconterà – nella migliore della ipotesi in una conversazione privata – delle difficoltà nell’avere il visto, dato che lo Stato che lo ha accolto da due decenni ancora non lo riconosce come suo cittadino.

La storia di Khaby è particolare ma non unica. È la storia di tanti immigrati che faticano ad accedere ai servizi basilari perché non riconosciuti dallo Stato italiano e che devono fare i conti con le dinamiche populiste di chi dice – anche nel caso di Khabane – che si tratta di una “risorsa” di cui possiamo fare a meno. Dimenticando, forse, che il mondo degli influencer è un’economia importante in cui investono grandi aziende e che la storia di Khabane è quella di una persona che ha patito.

Ancora oggi vive nelle case popolari in cui è cresciuto dall’arrivo in Italia con i genitori. Lavorava in un’azienda come addetto per le macchine a controllo numerico fino al primo lockdown, quando ha perso il lavoro; è allora che si è avvicinato ai social network. E ora ci ritroviamo con il più grande tiktoker italiano, che però non viene riconosciuto come italiano. Siamo o non siamo il Paese delle contraddizioni?