La BCE impone l'aumento dei tassi di interesse: è la vittoria di Putin contro l'Europa

Dopo 11 anni, il consiglio direttivo della BCE opta per l'aumento dei tassi di interesse. Il costo del denaro aumenterà progressivamente.

Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha rotto gli indugi e ha ritenuto necessario l’aumento dei tassi di interesse dello 0,25% dal prossimo 1° luglio.

Una decisione non sorprendente e annunciata già dallo scorso marzo e l’opinione comune è che l’Europa sia finita nella trappola di Vladimir Putin.

Fallita la “guerra lampo” con cui sperava di chiudere ogni discorso geopolitico con l’Ucraina, Putin è riuscito a colpire l’Europa. Sarebbe stato lui a scatenare questa guerra con anche l’obiettivo di innalzare il prezzo di gas, petrolio, grano, mais e acciaio.

Aumento dei tassi di interesse: il piano di Lagarde

Il programma della presidente della BCE, Christine Lagarde, è chiaro come da lei rivelato:

Veniamo da 11 anni tassi di interesse fermi, usciremo presto dai tassi negativi ma è buona abitudine iniziare gradualmente“.

Un inizio graduale che, quindi, non esclude ulteriori rialzi:

La calibrazione dell’aumento dei tassi a settembre dipenderà dalle prospettive aggiornate di inflazione a medio termine. Se le prospettive di inflazione a medio termine persistono o peggiorano, un aumento maggiore sarà appropriato alla riunione di settembre“.

Pericolo inflazione: le nuove proiezioni

Gli esperti hanno cambiato radicalmente le proiezioni di inflazione e adesso è opinione comune che questa rimarrà elevata per un periodo di tempo lungo.

Andando nello specifico, le nuove proiezioni prevedono un’inflazione annua al 6,8% nel 2022, prima che scenda al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024, un valore superiore a quello delle proiezioni di marzo.