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Quando si fermerà e cosa vuole davvero Putin: una guerra lunga e meno intensa

Vladimir Putin

Le intenzioni strategiche reali di Mosca e cosa vuole davvero Putin dopo il fallimento della "guerra lampo" con cui sperava di chiudere la partita

Non è domanda che possa innescare risposte certe ed empiriche quella su quando si fermerà e su cosa vuole davvero Vladimir Putin ma molti sono concordi: una  guerra lunga e meno intensa che gli dia anche il tempo di mettere le cose “a posto” all’interno della Russia. Tempi ed obiettivi reali del capo del Cremlino sono comunque incasellati nella categoria delle ipotesi di scuola, ma vengono analizzati dagli esperti che lo conoscono e non senza letture interessanti. Il dato principale è che la fase uno della sua “operazione militare speciale”, quella che all’inizio doveva essere fase unica, è fallita

Ecco cosa vuole davvero Putin 

E alcuni ex collaboratori di Putin ed esperti sul tema e sulla sua dinamicità hanno cercato di disegnare un quadro attendibile di cosa davvero sia (rimasto o sempre stato) in tacca di mira dello Zar. Fra essi spicca l’analisi fatta sul Corriere della Sera dal politologo Stanislav Belkovskij. L’esperto è il fondatore e direttore dell’Istituto di Strategia Nazionale e viene definito come una “scheggia impazzita del sistema, prima alleato dello scrittore Limonov su posizioni di estrema destra, ora ospite del canale Youtube di Mikhail Khodorkovsky”. Ha detto Belkovskij: “Per una volta sono d’accordo con l’intelligence americana: Putin si prepara ad un conflitto di lunga durata, magari con una intensità più bassa di quella attuale”. 

Guerra ma “senza mobilitazione generale”

E ancora: “Potrebbe anche dichiarare lo stato di guerra, ma certo non la mobilitazione generale. Forse farà ricorso al Bars, le cosiddette Riserve combattenti del Paese, altri centomila uomini da usare nel passaggio dall’offensiva alla difesa nel corridoio terrestre vicino alla Crimea”. Poi la chiosa, chiosa sensata: “Inoltre, una Russia ufficialmente in guerra sarebbe un modo radicale di distogliere l’attenzione”. Da cosa? Dai problemi interni, politici ma  soprattutto economici, che le sanzioni stanno via via facendo lievitare.