La malattia della principessa Sissi

La vera Sissi: una principessa nevrotica e depressa. Scopri i dettagli della sua malattia.

Dolce, sorridente e in armonia col marito: così Elisabetta doveva essere per la corte imperiale di Vienna.

Così il popolo austriaco doveva conoscere la sua imperatrice, così fu dipinta tante volte. E in questa maniera milioni di persone l’hanno conosciuta nella famosa trilogia di Sissi che anche dopo 50 anni è ancora un bestseller, in DVD e nelle innumerevoli repliche televisive. Ebbene, niente di più sbagliato.

La vita della principessa Sissi

Elisabetta sposò a 16 anni, nel 1854, il giovane imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, suo cugino, dal quale ebbe quattro figli.

L’impatto con la rigida etichetta della corte di Vienna non è dei migliori: il carattere libero, forte e ribelle di Sissi si scontra ben presto con un modo austero e protocollare e con l’arciduchessa Sofia, madre dell’imperatore.

Sissi era molto bella (sono celebri i suoi ritratti), ricca e potente, ma non felice. La cura del suo corpo ed il passare degli anni erano diventati una vera e propria ossessione.

Era maniaca dei suoi meravigliosi capelli, mangiava pochissimo per mantenere il suo famoso “vitino di vespa” e dopo i trent’anni si rifiutò di farsi fotografare. In questo modo creò il mito della sua eterna bellezza che è stata immortalata nei ritratti di Winterhalter. A questo si aggiunsero una serie di avvenimenti e lutti famigliari che la colpirono. Soprattutto la tragedia di Mayerling dove si suicidò il figlio ed erede al trono Rodolfo, le procurarono una profonda crisi.

Per superarla cercò invano la quiete viaggiando in continuazione e soggiornando a lungo in Grecia nell’isola di Corfù, dove si fece costruire la splendida villa dell’Achilleion.

Dopo la morte di Rodolfo abbandonò la cura di se stessa e i suoi abiti sontuosi, vestendosi sempre di nero. Venne assalita da una depressione sempre più intensa che la portò a desiderare la morte. La principessa considerava la morte come unica soluzione a questa sua vita di imperatrice che le fu imposta.

La malattia

La malinconia era certamente un tratto tipico del suo carattere. Questo lato si manifestò in età ancora precoce, ma con il passare del tempo, anche a causa dei profondi dolori che ne minarono l’animo, peggiorò. Chiaramente uno dei motivi scatenanti di questo comportamento fu la fine violenta del figlio Rodolfo. La principessa non riuscì mai ad accettarla e superare questo immenso dolore. La malinconia si trasformò in qualcosa di più radicato e totalizzante, che si manifestava, sempre più spesso, in vere e proprie ossessioni.

Da quella per la bellezza fisica, che curava in modo maniacale, all’idea fissa della morte.

Sissi dormiva male, era sempre triste e mangiava pochissimo, tanto da arrivare a pesare meno di 50 chili, troppo pochi per una donna alta più di un metro e settanta centimetri. Inoltre, una tosse persistente e assillante, spesso accompagnata da febbre, convinse i suoi familiari ad interpellare un medico. Dopo una prima diagnosi di tubercolosi, le prescrisse come cura aria pulita e sole.

I viaggi

L’Imperatrice intraprese quindi una serie di viaggi in splendide località marine. Viaggiò da Madeira (Portogallo) a Corfù (Grecia) fino al Sud d’Italia. Con il trascorrere dei mesi apparve evidente che la donna fosse affetta da disturbi psicosomatici originati da un’inquietudine congenita e strutturale; si estrinsecava in crisi depressive alternate ad un’ansiosa smania di nuovi stimoli e avventure.

Il desiderio continuo di viaggio e scoperta, che portò Sissi ad essere affettuosamente ribattezzata dai propri sudditi Imperatrice locomotiva, era in realtà la manifestazione più evidente, e non la più grave, di quei disturbi psicologici e nervosi che minarono per tutta la vita la salute dell’amatissima sovrana d’Austria.