La minaccia della sottovariante Gryphon che sta attaccando gli Usa

Cosa sappiamo della minaccia della sottovariante Gryphon e perché è sorvegliata speciale ma non "colpevole certa" della nuova ondata di coronavirus

La minaccia della sottovariante Gryphon che sta attaccando gli Usa sembra aver preso piede in ipotesi anche in Italia, con il ceppo di Omicron che potrebbe essere quello che ha fatto impennare i contagi del Covid in Cina.

Ad ogni modo è lei, la Gryphon, ad essere quella più temuta: ha il codice XBB ed è un “sotto-lignaggio di Omicron”. Ma perché fa paura? Perché è una “chimera”, cioè un rimescolamento di diversi “pezzi” di altre simili mutazioni di Omicron di ciascuna delle quali potrebbe aver preso il peggio.

La minaccia della sottovariante Gryphon 

Il Corsera spiega che Gryphon “contiene una mutazione che le permetterebbe di sfuggire alle difese del sistema immunitario con maggiore facilità e sarebbe anche più trasmissibile”.

E una sua maggiore aggressività? Di quella non vi sono prove. In Italia è stata rintracciata 36 volte dalla rete di sequenziamento dell’Iss ed è una “sorvegliata speciale” dell’Oms. 

Nessun rialzo nei contagi attuali

C’è però un dato da cui partire: in Italia i bollettini per ora non parlano di un rialzo dei casi, anzi, come spiegano da via Solferino, “il numero dei nuovi positivi sembra in ulteriore discesa rispetto all’aggiornamento del 22 dicembre, quando già le notifiche erano calate di circa 40mila a confronto del quadro precedente”.

Ad ogni modo da 24 ore e passa nel paese sono partiti in tutti gli scali nazionali i tamponi obbligatori per i passeggeri dei voli provenienti dalla Cina, secondo l’ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci che sarà valida fino al 31 gennaio.