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Lampedusa, Save the Children: intollerabile conta di bambini vittime

Roma, 14 ago. (askanews) – Mentre si attende, con angoscia, il bilancio definitivo dell’ultima tragedia in mare, Save the Children rinnova l’appello per l’attivazione di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare vite umane, agendo nel rispetto dei principi internazionali e dando prova di quella solidarietà che è valore fondante dell’Unione Europea, e per l’apertura di canali regolari e sicuri per raggiungere l’Europa.

A dirlo, da Lampedusa, è Giovanna Di Benedetto, portavoce dell’ong umanitaria: fra le vittime del naufragio “ci sarebbero anche diversi minori, e una madre avrebbe perso la bambina di un anno e mezzo. E’ inaccettabile continuare a fare la conta dei bambini e delle persone morte nel Mediterraneo”, ha detto Di Benedetto.

Save the Children – l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro – in queste ore è presente a Lampedusa con un team di esperti che ha fornito immediata assistenza. Gli operatori di Save the Children, in collaborazione con ente gestore del centro, organizzazioni e agenzie operative sul posto, si sono attivati per la protezione e il supporto dei superstiti.

Sono più di 32 mila le persone morte o disperse in mare dal 2014 nel Mediterraneo, molti minori, quasi mille solo nel 2025. Molte di loro erano bambini e adolescenti.