Il caso del prete Carlo Occelli, ex parroco di Cuneo noto come “don Ocio”, evidenzia una questione di grande rilevanza sociale e legale: la tutela dei minorenni contro gli abusi sessuali da parte di adulti in posizioni di autorità. La vicenda mette in risalto il delicato equilibrio tra responsabilità morale e legale di chi ricopre ruoli educativi e il diritto dei giovani a crescere in un ambiente sicuro, libero da sfruttamenti o relazioni compromettenti.
Ex prete condannato per abusi sessuali su minore
Carlo Occelli, noto come “don Ocio”, ex parroco e responsabile della pastorale giovanile a Cuneo, ha concordato un patteggiamento a 20 mesi di reclusione per abusi sessuali su una minore. La vicenda riguarda una relazione avvenuta tra il sacerdote e una ragazza frequentante gli oratori, iniziata quando lei non aveva ancora 16 anni e proseguita fino al compimento della maggiore età.
A determinare la gravità del reato ha contribuito il ruolo di Occelli come figura di riferimento e guida educativa, che secondo la legge amplifica la responsabilità in questi casi. L’avvocato del sacerdote ha dichiarato che il 50enne “non si riconosce nelle accuse che gli sono state mosse” e che la scelta di patteggiare è stata “dettata unicamente da ragioni di opportunità processuale ed assai sofferta“, sottolineando l’assenza di costrizione fisica.
“Lei consenziente”, cosa dice la legge sull’ex prete condannato per abusi sessuali su minore
La normativa italiana protegge rigorosamente i minorenni nei rapporti sessuali: il consenso è valido a partire dai 16 anni, mentre atti sessuali con chi è più giovane costituiscono generalmente reato, come previsto dall’articolo 609-quater del Codice Penale. Esistono eccezioni limitate, tra cui la differenza d’età ridotta e il consenso consapevole del minore, ma situazioni in cui l’adulto esercita autorità o fiducia, come insegnanti, allenatori o tutori, rendono l’abuso perseguibile anche se la vittima ha superato i 16 anni, proprio per il possibile sfruttamento del legame di potere.
Nel caso di Occelli, pur non essendoci coercizione fisica, la legge presume l’assenza di consenso informato a causa della giovane età della ragazza, rafforzando la gravità del reato. Il sacerdote, che sul web commenta il Vangelo ogni domenica, è stato inoltre trasferito “per un anno a un’esperienza in ambito caritativo su iniziative della Caritas Italiana“, come deciso dalla diocesi di Cuneo-Fossano.