Lettera di Satana: tradotto scritto di una suora posseduta

E' stata tradotta la famosa lettera di Satana. Lo scritto riporta la firma di una suora posseduta dal diavolo.

L’11 agosto del 1676 suor Maria Crocifissa della Concezione è stata trovata nella sua cella monastica seduta a terra e con la faccia piena d’inchiostro.

La suora teneva in mano una lettera che, stando a quanto lei stessa sosteneva, le era stata consegnata personalmente dal diavolo. Tale lettera è passata alla storia come “lettera di Satana” e solo recentemente si è riusciti a tradurla e a scoprire il messaggio che conteneva.

La lettera di Satana

La lettera era scritta in una lingua fatta di simboli incomprensibili. Attraverso suor Maria Crocifissa, Satana aveva scritto una lettera che avrebbe rappresentato un mistero per più di 340 anni.

L’intento della lettera era quello di allontanare la monaca da Dio per avvicinarla al male supremo. Composta da 11 righe in totale, la lettera è oggi esposta all’interno del Duomo di Agrigento e viene visitata ogni giorno da moltissimi turisti. Tra i vari simboli di cui la lettera si compone, spicca una sola parola comprensibile: Ohime, ovvero la firma della monaca scritta su ordine di Satana. In alto a sinistra, invece, è possibile distinguere chiaramente la data.

Gli studi sulla lettera

Nel corso dei secoli la lettera del diavolo attirò l’attenzione di numerosissimi studiosi e scienziati italiani. Il Museo della Scienza di Catania è recentemente riuscito a tradurre l’enigmatica lettera attraverso l’uso di una serie di strumenti informatici.

Si tratta di una tecnologia all’avanguardia: tali strumenti vengono adoperati, infatti, anche dalle migliori intelligence mondiali per tradurre i messaggi in codice criptati. Il direttore del museo, Daniele Abate, ha spiegato che un particolare algoritmo ha permesso di analizzare i vari alfabeti che la monaca avrebbe potuto conoscere. Combinando i simboli e le lettere che componevano gli alfabeti dell’epoca si è arrivati ad una traduzione corretta.

Daniele Abate ha spiegato: “Abbiamo analizzato il modo in cui le sillabe e i grafismi si ripetono nella lettera al fine di individuare le vocali, e abbiamo ottenuto così un algoritmo di decrittografia raffinato”.

Neanche i ricercatori si aspettavano un risultato così tanto preciso: “Pensavamo di decifrare soltanto parole frammentarie, invece siamo riusciti ad ottenere un messaggio più completo del previsto”.

La traduzione della lettera

Fra i messaggi decifrati si legge “Forse ormai certo Stige” e anche “Un Dio che sento liberare i mortali segue le vie antiche e sarte cucite dagli uomini”. Quasi sicuramente i messaggi sono testimonianza del fatto che suor Maria Crocifissa soffrisse di schizofrenia o di un disturbo bipolare o ancora di qualche patologia psichiatrica.

Tali disturbi le hanno fatto credere che stesse personalmente parlando e lottando contro il demonio nel momento in cui stava scrivendo la lettera. Stando a quanto ritengono gli studiosi “la donna inventò certamente un alfabeto preciso, mischiando con cura i simboli che conosceva. Ogni simbolo è pensato e strutturato con segni che si ripetono e scritte distinguibili”. L’uso di segni precisi da parte della monaca ha permesso, dopo tanto tempo, di arrivare ad una parziale soluzione dello scritto.