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Bimba abusata, il parroco: "E' uno sgambetto del demonio"

Bimba abusata dal parroco

"Mi ha fatto lo sgambetto il demonio. E' stata una stupidata, mi rendo conto di aver sbagliato": così si è difeso il parroco maniaco

Impossibile giustificare degli atroci istinti animaleschi, soprattutto quando a farsi dominare dagli stessi sono le persone di cui più ci si fida e che più dovrebbero proteggerci e accudirci. Si tratta di una follia maniacale perversa e malata, che umilia l’intimità della persona, privandola della sua dignità e sporcandola per sempre. La storia ha dell’agghiacciante. Una propensione all’abuso che si mostra drammaticamente difficile da estirpare, forse anche a causa di pene non sufficientemente appropriate. Servirebbero condanne esemplari per chi apporta danni e sottomissioni psicologiche di tale portata. Servirebbe più severità e rigidità; più giustizia.

L’abuso di un prete

E’ stata una mia stupidata. Mi ha fatto lo sgambetto il demonio. uno sgambetto un po’ pesante. Ho commesso un errore, questo lo ammetto. Ci penserà il nostro Signore. Lui è in grado”. Sono queste le parole agghiaccianti pronunciate da un prete maniaco e abusatore. Tuttavia, anche la giustizia umana (non solo quella Divina) potrebbe fare il suo corso. Ed è questo ciò che molti sperano. La giustificazione di Don Paolo Glaentzer è alquanto assurda. E’ lui il parroco 70enne che è stato sorpreso in macchina da due vicini di casa con una ragazzina di soli 10 anni. L’uomo resterà ai domiciliari, con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Durante l’interrogatorio sono emersi nuovi inquietanti dettagli.

Se non fosse stato fermato avrebbe potuto commettere altri abusi verso la bambina, perché credeva “avesse qualche anno in più, tipo 14, 15 anni”. Così ha detto davanti agli inquirenti, anche se si fatica a credere che un parroco, vicino alla diocesi e ai suoi cittadini, potesse non essere a conoscenza (o non accorgersi) della giovane età della vittima. Per queste dichiarazioni (e per l’arresto in flagranza di reato) l’accusa aveva chiesto per lui la misura cautelare in carcere. Ma il gip di Prato Francesco Pallini ha optato per un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

Nella decisione hanno pesato l’avanzata età del prete, il fatto che sarà lontano dalla vittima nella sua casa in provincia di Lucca e l’assenza di rischio di inquinamento delle prove, dal momento che ha confessato. La ricostruzione dei fatti è avvenuta prima in presenza del pm il 24 luglio, poche ore dopo l’arresto. Successivamente è stata ribadita in presenza del gip. Secondo il giudice, nei fatti confessati, Glaentzer ha dimostrato “un pervicace radicamento in devianti e illecite modalità di condotta”. Ora quel prete perverso dice di essersi pentito: “Ho pensato a quanto accaduto e mi rendo conto di aver sbagliato”.

Un prete recidivo

A rendere ancora più macabra la vicenda è il fatto che il prete abbia abusato di lei almeno altre tre volte in passato. Lui stesso lo ha confessato. Tuttavia, sull’età della bambina si è contraddetto. Ha dichiarato al gip di conoscere la famiglia (gravata da problematiche economiche e sociali e attualmente dilaniata da un immane dolore).

Ha detto di conoscerla da molti anni, fin da quando la piccola era poco più che neonata. Il sacerdote avrebbe persino aiutato economicamente la famiglia della ragazzina, donando 7mila euro nell’arco di dieci anni. “Ho conosciuto questa famiglia circa dieci anni fa”, proprio l’età della bimba. “Andavo una volta al mese a cena a casa loro”, ha raccontato. L’abuso sulla piccola sarebbe avvenuto al termine di una di queste cene.

Le giustificazioni di Don Paolo

“Non è mai accaduto con altre ragazze”, ha spiegato il prelato al cronista che è andato a incontrarlo mentre si apprestava a lasciare la sua parrocchia per andare i domiciliari. “Lunedì sera è stato uno scambio d’affetto, questa ragazza è molto più matura dell’età che ha, è stato uno scambio d’affetto, è stato esagerato, a volte le cose vanno in una certa maniera”. Le sue parole risuonano in tutta la loro drammaticità. Le sue dichiarazioni sono estremamente raccapriccianti. E ancora: “C’è una simpatia reciproca con la ragazza quando ho saputo che aveva 11 anni. Io gliene davo 15”.

Don Paolo ha già ricevuto la lettera del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, “mi ha vietato di celebrare messa”, ha raccontato. Ma lui dichiara di avere piena fiducia in Gesù e Maria. “Appoggiarsi a nostro Signore tu dà una fiducia e anche una gioia inspiegabile, nonostante tutto quello che in parte è successo, in parte hanno scritto i giornali esagerando”, ha detto il “Don”.

Bimba abusata dal parroco

L’anziano l’avrebbe circuita approfittando del suo ruolo di sacerdote e della confidenza guadagnata negli anni. Terminata la visita a casa della famiglia, si era fatto accompagnare fino alla sua macchina dalla piccola e dal fratello di 14 anni.

Due vicini di casa, padre e figlio, si sono insospettiti vendendo tornare verso l’abitazione solo il fratello. Così sono andati a controllare e lo hanno sorpreso in atteggiamenti intimi con la bambina. All’arrivo dei vicini la piccola è scappata in casa e ha raccontato tutto ai genitori.

Una situazione di degrado quella vissuta all’interno della famiglia. Lo scorso gennaio, infatti, la procura per i minori del tribunale di Firenze aveva chiesto l’allontanamento della bambina dai suoi familiari. Una richiesta analoga era arrivata già nel 2013, dopo che i genitori erano stati indagati per maltrattamenti verso i figli. Nel 2011 inoltre uno dei figli della coppia, 15enne, fu trovato in un parco pubblico in atteggiamenti intimi con un 50enne. La vicenda fu archiviata poiché il molestatore fu dichiarato incapace di intendere e di volere. Una situazione di estrema difficoltà psicologica e sociale aggravata da una realtà macabra che non sarebbe mai dovuta verificarsi.