Morto per covid il re del liscio Raoul Casadei

Morto Raoul Casadei, il musicista era ricovera per covid dallo scorso 2 marzo. Aveva 83 anni.

Raoul Casadei, celebre musicista e innovatore del liscio all’italiana, è morto all’età di 83 anni per le complicazioni dovute all’infezione da covid-19.

Era ricoverato dallo scorso 2 marzo nell’ospedale Bufalini di Cesena dove il suo stato di salute è andato via via peggiorando. Al momento del trasferimento nel nosocomio, le condizioni di Casadei non sembravano infatti destare particolare preoccupazione, almeno stando a quanto era stato comunicato dalla figlia Carolina in quell’occasione: “Sta benino e la nostra preoccupazione maggiore è stata quando abbiamo notato sul saturimetro che la saturazione era bassa”. La sua era dunque sembrata una degenza preventiva anche in virtù dell’età e di un principio di polmonite, poi purtroppo avanzata.

Covid, morto Raoul Casadei

La speranza della famiglia era stata confermata anche lo scorso 6 marzo, quando sulla pagina Facebook del musicista era apparso un post nel quale si ringraziavano i fan per i molti messaggi di solidarietà ricevuti e si informava del fatto che le condizioni di salute di Raoul erano in miglioramento. “La vostra energia positiva è arrivata – si legge nel post – stiamo tutti meglio! Soprattutto RAOUL.

Ci vuole pazienza ma la risposta è buona”. Poi purtroppo le cose sono andate diversamente.

Il ricordo del ministro della Cultura

Uno dei primi a manifestare il proprio cordoglio alla famiglia Casadei è stato il ministro della Cultura Dario Franceschini che ha detto: “Mi stringo al dolore della famiglia Casadei in questo triste giorno in cui la musica italiana perde uno straordinario interprete e un autore che ha saputo coniugare tradizione e innovazione in un percorso di grande qualità artistica“.

“Giustamente definito il re del liscio – ha aggiunto – Casadei è stato un musicista amato in tutto il mondo che con energia e passione ha fatto ballare intere generazioni portando la tradizione popolare nelle piazze e tra la gente. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo – ha concluso – e l’entusiasmo suo e della sua famiglia mi hanno fatto amare ancora di più la sua musica e la Romagna”.