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Liliana Resinovich, nuova perquisizione in casa di Sebastiano Visintin: la reazione dei legali

Liliana Resinovich Visintin

Liliana Resinovich, Visintin sotto nuova indagine con perquisizione: gli ultimi sviluppi.

Proseguono le indagini sul caso di Liliana Resinovich, con nuove svolte che riguardano direttamente l’abitazione di Visintin. È stata infatti disposta una nuova perquisizione domiciliare, che si aggiunge alle operazioni investigative già in corso. Le autorità stanno cercando ulteriori elementi utili per fare chiarezza sulla vicenda.

Liliana Resinovich, nuova perquisizione in casa di Sebastiano Visintin: la reazione dei legali

Si tratta della seconda perquisizione dopo quella di aprile, quando furono sequestrati oltre 700 strumenti considerati rilevanti per le indagini, oltre a un paio di guanti in pile e un maglione giallo, che sono stati utilizzati per effettuare confronti con le tracce rinvenute sulla scena del crimine, tra cui frammenti di fibra compatibili con il capo d’abbigliamento trovato sul corpo di Liliana Resinovich.

I legali, difensori di Sebastiano Visintin, hanno accolto con favore lo zelo mostrato dagli inquirenti, ma hanno anche espresso preoccupazione riguardo alle condizioni di salute del loro assistito.

Liliana Resinovich, ordinata nuova perquisizione in casa di Visintin: gli aggiornamenti

Oggi, martedì 15 luglio, si è svolta una nuova perquisizione nell’abitazione di Sebastiano Visintin, indagato per l’omicidio della moglie Liliana Resinovich, trovata senza vita il 5 gennaio 2022 a Trieste. Secondo quanto riportato da Il Piccolo e confermato da altri media, tra cui Il Messaggero, le forze dell’ordine sono tornate nella casa di Visintin per recuperare ulteriori elementi da sottoporre ad approfondite analisi.

L’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolare sui macchinari utilizzati dall’indagato per l’affilatura e la molatura dei coltelli, strumenti già sequestrati nelle settimane precedenti. La Procura ha inoltre richiesto un esame dettagliato dei consumi elettrici relativi a tali apparecchiature, poiché nel giorno del presunto omicidio, il 14 dicembre 2021, il laboratorio avrebbe registrato un consumo di energia quasi inesistente. Questa discrepanza risulta significativa, dato che Visintin ha dichiarato di essersi recato al lavoro quella mattina.

L’obiettivo degli inquirenti è verificare la veridicità delle affermazioni dell’indagato, per accertare eventuali contraddizioni o omissioni riguardo ai suoi spostamenti e attività. All’operazione hanno partecipato agenti della polizia scientifica, della squadra mobile e due consulenti tecnici nominati dalla Procura.