Lino Capolicchio è morto: addio all'attore de Il Giardino dei Finzi Contini

Lino Capolicchio è morto: l'attore protagonista de Il Giardino dei Finzi Contini aveva 78 anni.

Lutto nel mondo del cinema: Lino Capolicchio è morto all’età di 78 anni.

Attore simbolo della cinematografia italiana degli anni Settanta, è stato il protagonista del film premio Oscar Il Giardino dei Finzi Contini e di tante altre pellicola di successo.

Lino Capolicchio è morto

Lino Capolicchio è morto all’età di 78 anni nella notte in cui si celebravano i David di Donatello. L’interprete, da sempre molto schivo, è deceduto a Roma, accerchiato dai suoi affetti più cari. Classe 1943, era nato a Merano, in provincia di Bolzano.

Poco dopo, però, si era trasferito a Torino e, in seguito, a Roma, dove aveva frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica. Dopo gli studi è diventato velocemente una star del cinema, merito della sua bravura e bellezza. Lineamenti da dio greco, Lino aveva gli occhi azzurri e un volto a dir poco celestiale.

La carriera di Lino Capolicchio

La prima apparizione di Lino Capolicchio è quella ne Il conte di Montecristo per la Rai, poi ha lavorato a teatro con Strehler.

Ha esordito sul grande schermo proprio nel 1968 con Escalation, film diretto da Roberto Faenza. L’anno seguente, invece, è la volta di Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi. In merito a quest’ultima pellicola, in una recente intervista, ha dichiarato: “Era un personaggio complesso, uno che a pagamento andava con uomini e donne, e in una delle scene c è un bacio a tre. Ovvio scattarono le polemiche“.

Dopo questo ruolo, ha iniziato una collaborazione che è andata avanti per dieci anni con Pupi Avati.

Il successo di Lino Capolicchio

Il successo a livello nazionale è arrivato con il film Il Giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica, dove Lino Capolicchio ha vestito i panni del protagonista. Da questo momento in poi, la sua carriera è decollata, tanto da diventare uno degli attori più richiesti. Tante le pellicole che lo hanno visto sul set, come: Mussolini ultimo atto di Lizzani, La casa delle finestre che ridono e Il signor Diavolo di Avati.

Nel corso della sua carriera, Capolicchio è stato anche doppiatore, regista e docente al Centro Sperimentale. Tra i suoi ultimi lavori spicca anche un’autobiografia, intitolata D’amore non si muore.