Lo Stato risarcirà la famiglia di Vanessa Russo, uccisa con un ombrello in metro

Accolto il ricorso al Tribunale di Roma dei familiari della 22enne: lo Stato risarcirà la famiglia di Vanessa Russo, uccisa con un ombrello in metro

Lo Stato risarcirà la famiglia di Vanessa Russo, la 22enne uccisa ad aprile del 2007 con un ombrello in metro a Roma da Doina Matei.

L’autrice dell’omicidio, che era stata condannata a 16 anni e che nel 2019 era stata scarcerata per buona condotta, è nullatenente, perciò a farsi carico di quanto dovuto alle parti civili sarà l’Italia. Con quale somma? Con 760mila euro. A 15 anni circa da quel crimine e dopo un procedimento civile successivo a quello penale contro la Matei, che ha anche due figli a carico, sarà lo Stato a prendersi carico dell’indennizzo ai genitori e ai fratelli di Vanessa.

Lo Stato risarcirà la famiglia di Vanessa Russo

Quel fatto di sangue sconvolse l’Italia: Doina, romena senza permesso di soggiorno, ebbe un diverbio con Vanessa e la colpì con la punta di un ombrello, sfondandole il cranio, fu processata, condannata e poi scarcerata. Nel 2012 iniziò la causa per il risarcimento davanti al Tribunale di Perugia con la quantificazione finale del dovuto alle parti lese costituitesi civili nel filone penale della vicenda.

Il ricorso della famiglia e l’accoglimento

Vennero perciò statuiti 760mila euro totali come indennizzo ai familiari di Vanessa. Però la condannata non poteva pagare e quella situazione venne accertata in punto di Diritto: la donna era nullatenente. La famiglia di Vanessa perciò presentò un dettagliato ricorso al Tribunale di Roma citando direttamente lo Stato italiano. E quel ricorso è stato accolto: lo Stato pagherà quel risarcimento.