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Massimo Lovati e il mistero degli otto conti bancari: nuove indagini sul caso Garlasco

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Garlasco, l’enigma dei conti di Massimo Lovati: da “senza un soldo” a otto conti bancari. Ecco le ultime indagini della Procura.

L’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, continua a generare nuovi intrecci e rivelazioni anche a distanza di anni. Tra i nomi tornati al centro delle indagini figura quello di Andrea Sempio, amico della vittima e ora nuovamente sotto la lente della magistratura. Accanto a lui, però, emerge anche la figura controversa del suo ex avvocato, Massimo Lovati, protagonista di dichiarazioni contraddittorie e di una situazione patrimoniale che solleva più di un interrogativo.

Le recenti verifiche della Procura di Brescia hanno infatti smentito la sua immagine di legale “senza un soldo”, portando alla luce una rete di conti correnti e movimenti bancari che riaprono interrogativi sulla trasparenza e sulla gestione dei compensi legati al caso Garlasco.

Intercettazioni, contraddizioni e indagini incrociate a Garlasco

Le indagini sono state alimentate da un’intervista della madre di Sempio, Daniela Ferrari, trasmessa da Le Iene e confluita negli atti della squadra omicidi di Milano. Nella conversazione, la donna definiva Lovati “il barbonissimo”, commentando ironicamente la sua presunta povertà. Tuttavia, le verifiche della procura hanno smentito quell’immagine, facendo emergere un quadro economico ben diverso.

Nonostante le sue dichiarazioni di non possedere “una lira in tasca”, la procura di Brescia, guidata dal pm Claudia Moregola, sta approfondendo i movimenti finanziari riconducibili all’avvocato e i presunti 43 mila euro che avrebbe ricevuto in contanti.

“Lovati ha mentito, otto conti bancari”: Garlasco, la scoperta della Procura

Proseguono gli sviluppi dell’inchiesta che ruota intorno ad Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, e che ora coinvolge anche il suo ex avvocato, Massimo Lovati. L’uomo, che in passato aveva dichiarato pubblicamente di non possedere conti correnti, risulterebbe invece titolare di otto rapporti bancari secondo gli accertamenti della procura di Brescia.

Solo uno di questi sarebbe inattivo, mentre gli altri comprenderebbero conti nazionali, piattaforme online e portafogli digitali con base all’estero, utilizzati per operazioni finanziarie internazionali. In un istituto risulterebbe persino segnalato per un rapporto di fideiussione. Alcuni movimenti non presenterebbero irregolarità, ma altri restano oggetto di verifica per chiarire eventuali incongruenze e ricostruire il flusso di denaro che, secondo gli inquirenti, potrebbe collegarsi ai pagamenti ricevuti per la difesa di Sempio.