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Manovra: Boccia, 'fatta per sopravvivere, mero equilibrismo tra divisioni maggioranza'

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Roma, 17 ott. (Adnkronos) - "I dati sull’andamento dell’economia italiana, hanno registrato per il secondo trimestre del corrente anno un calo del prodotto interno lordo di 0,1 punti percentuali. Una caduta che prefigura una crescita del PIL per il corrente anno di soli 0,5 punti pe...

Roma, 17 ott. (Adnkronos) – "I dati sull’andamento dell’economia italiana, hanno registrato per il secondo trimestre del corrente anno un calo del prodotto interno lordo di 0,1 punti percentuali. Una caduta che prefigura una crescita del PIL per il corrente anno di soli 0,5 punti percentuali, ben al di sotto delle previsioni di crescita dell’1 per cento stimate pochi mesi fa nel DFP di aprile 2025.

Senza il determinante apporto del Pnrr, il Paese sarebbe in recessione. Per non parlare del calo della produzione industriale, della spada di Damocle dei dazi, delle migliaia di ore di cassa integrazione, dell’aumento della povertà. E la pressione fiscale continua a salire". Così il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.

"Di fronte a questo quadro il governo scrive una manovra ‘povera’, inadeguata, che è la fotografia dei contrasti e delle divisioni all’interno della maggioranza. Giorgetti ha dovuto fare l’equilibrista ma il risultato è davvero deludente. E’ la manovra più modesta degli ultimi anni che ha come unico obiettivo di tenere, forse, a bada i conti. Ma non c’è una idea di crescita e non affronta nessuna delle questioni che sono alla base delle diseguaglianze sociali del nostro paese. Non c’è una proposta per rafforzare i salari, che sono, come ha ricordato anche oggi il presidente Mattarella, una priorità. Niente per abbassare i costi dell’energia. L’effimera riduzione fiscale non riuscirà certo a ridare fiato al potere d’acquisto delle famiglie. E l’ennesima rottamazione favorirà chi non ha ancora fatto i conti con lo Stato".

"È un provvedimento fatto di piccoli bonus per pochi, di nessuna misura strutturale per famiglie e imprese, di zero investimenti e zero risorse per i settori colpiti dai dazi o per il lavoro giovanile. La riduzione dell’Irpef vale pochi euro, mentre la pressione fiscale resta sopra il 42%. Sul fronte sociale, il governo smantella l’equità dell’ISEE, colpendo proprio chi ha meno, e continua a ridurre la sanità pubblica a un simulacro: solo 2,4 miliardi aggiuntivi nel 2026, ben al di sotto della media europea, Le pensioni restano al palo, e le coperture si reggono su tagli e fondi del PNRR usati in modo improprio. Siamo di fronte ad una manovra di sopravvivenza politica, non di crescita economica. Con questa legge di bilancio, l’Italia non riparte, si ferma”.