Roma, 7 mag. (Adnkronos) – "La Meloni ha detto che è a favore del piano dei Paesi arabi ma deve dire prima come si ferma Netanyahu, questo è il punto. Perché se Netanyahu non viene fermato, qualunque piano prospettato per il futuro non esiste. Noi siamo di fronte all'annuncio di un'invasione, di una pulizia etnica, di un piano criminale rispetto al quale l'Italia oggi, in questo momento esatto, non ha detto mezza parola.
Perché questo significherebbe prendere le distanze da Trump che è esattamente sulla stessa posizione". Lo ha detto l'ex ministro del Lavoro ed esponente Pd, Andrea Orlando, a Tagada' su La7.
"L'unico che per davvero nei fatti può fermare Netanyahu è Trump che non ha intenzione di farlo. La Meloni non vuole litigare con Trump e per questo motivo non difende l'interesse nazionale, perché Trump è molto lontano dal Medio Oriente. Noi siamo nel Mediterraneo, un focolaio che cresce ulteriormente in quell'area del pianeta è un problema anche nostro, oltre alle questioni di carattere umanitario e ai diritti umani".
"Non è vero che l'Italia non può fare niente, è vero che l'Italia da sola non può fare niente, ma se avesse una posizione chiara su Gaza – osserva l'ex ministro dem – aiuterebbe l'Europa ad avere una posizione più chiara, perché in questo momento vediamo che il centro storico dell'Europa è molto più debole di quanto non lo sia in passato, guardiamo cosa è successo in Germania. Ma l'altro aspetto è che l'Italia ha una tradizione da questo punto di vista. Noi siamo il paese di Moro, di Craxi. Bisognerebbe non dimenticarsi di questo. Questo Israele non è l'Israele di altri governi di destra che ci sono stati. Un Israele che viola il diritto internazionale, esattamente come lo stanno facendo altri Paesi come la Russia. La risposta dovrebbe partire dalla condanna della violazione del diritto internazionale. Il governo questo non vuole farlo – conclude Orlando – perché i principali alleati della Meloni, che sono in questo momento gli Stati Uniti di Trump, non sono in grado e non vogliono dire questo. Anzi, con le risposte che Trump dà si incoraggia Netanyahu a proseguire lungo questa strada".