Tel Aviv, 2 ago. (Adnkronos) – Nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, a Gaza non c'è fame. Lo ha dichiarato l'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, durante un incontro con le famiglie degli ostaggi a Tel Aviv. Gli Usa, ha aggiunto, stanno pianificando di porre fine alla guerra e ha auspicato un approccio globale per giungere a questo risultato.
Witkoff ha affermato che gli Stati Uniti hanno un piano per "porre fine alla guerra e riportare tutti a casa" e che questa è la massima priorità del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La maggior parte dell'opinione pubblica israeliana – ha aggiunto – e la maggior parte dell'opinione pubblica di Gaza vogliono che le persone rapite tornino, perché vogliono che la Striscia venga ricostruita.
"La nostra prima priorità è riportare a casa tutti gli ostaggi. Il presidente Trump pensa che tutti debbano uscire e che coloro che sono ancora vivi debbano essere tenuti in vita. Questa è una missione sacra per lui". Witkoff ha detto alle famiglie di essere venuto per valutare personalmente la situazione a Gaza e per garantire che gli aiuti umanitari vengano forniti. Ha aggiunto che, nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, a Gaza non c'è fame. Secondo i media israeliani, ha affermato che, una volta confutata l'accusa di fame, i negoziati potranno proseguire per porre fine alla guerra e liberare tutti gli ostaggi.