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Molti la odiano, tutti la usano

intelligenza artificiale

L’AI rappresenta la nuova rivoluzione e ben venga qualsiasi iniziativa che possa analizzare cause ed effetti ma demonizzarla tout court mi sembra come fare un passo indietro. 

In questi giorni stiamo assistendo a un revamp di richieste di restrizioni, regolamentazioni, chiusure nei confronti dell’intelligenza artificiale.

Le voci sono le più differenti da chi vuole sperimentare a chi ha paura che questa nuova frontiera tolga posti di lavoro e che alla fine le macchine ci sostituiranno alla Terminator Style.

Viviamo in un mondo di causa ed effetto, molti considerano la rivoluzione industriale come inizio del cambiamento climatico e del riscaldamento del pianeta, segno che l’uomo già allora poteva innescare dei cambiamenti a lungo termine, ma come si sarebbe sviluppato il mondo se avessimo posto dei limiti a quel determinato momento storico?

Oggi, fortunatamente abbiamo la capacità di prevedere con tempi brevissimi l’impatto che possiamo generare con una nuova tecnologia. Il tema, casomai, è che la regolamentazione è data anche da obiettivi di business.

Come abbiamo visto nei momenti di discussione per il cambiamento climatico, ricchezza e potere vanno a braccetto ed è inutile pensare che al mondo siamo tutti filantropi.

In questi giorni Pier Silvio e Marina Berlusconi sono stati vittima di un fake generato da qualche criminale che ha utilizzato l’AI, hackerando voce e immagine, e li ha utilizzati per chiedere alle persone di comprare criptovalute, come era già successo a Gerry Scotti e altri noti.

Il tema non è demonizzare l’AI ma bensì punire chi la usa a scopo criminoso, del resto c’è chi ha utilizzato ampiamente il media televisivo per raggirare poveri consumatori e vendere a loro amuleti senza nessun valore, per questo non si sono chiuse le reti televisive.

E’ inutile nascondersi, l’AI rappresenta la nuova rivoluzione e ben venga qualsiasi iniziativa che possa analizzare cause ed effetti in tutti gli ambiti in cui è applicata ma demonizzarla tout court mi sembra come fare un passo indietro.

Se pensate ai vari utilizzi e vi proiettate con un occhio visionario nel futuro, fa paura ed è giusto secondo me averne, ma abbiamo già sviluppato un expertise molto avanzato nel maneggiarla.

Ogni giorno nascono aziende che crescono e si sviluppano grazie all’AI, quindi potenzialmente, non sottraendo posti di lavoro. Aziende come l’italianissima Contents con un core tech AI ha appena chiuso un round B di finanziamenti importante di cui una grande parte arriva dagli stati uniti.

Il tema è appunto, utilizzare l’AI per crescere professionalmente, per eliminare delle routine in modo che le risorse possano sviluppare lavori più creativi e dinamici.

Tornando alla causa e all’effetto, l’AI è un mezzo che non può da solo compiere azioni criminose, deve essere utilizzato, allenato per compierle e allo stesso modo può essere utilizzato per individuarle e riconoscerle dagli organismi di prevenzione.

La rivoluzione AI è appena cominciata, il mondo che conosciamo cambierà, non dobbiamo averne paura ma viverlo, con attenzione, come una fantastica avventura.