La tragedia scoppiata al termine della partita tra Real Sebastiani Rieti e Pistoia Basket 2000 ha scosso profondamente il mondo dello sport. Un assalto al pullman che trasportava i tifosi ospiti ha causato la morte dell’autista, trasformando una normale serata di sport in un episodio drammatico di violenza. In risposta, le autorità di Rieti hanno emesso nove Daspo nei confronti di tifosi reatini coinvolti nei disordini, segnando un passo deciso per ristabilire sicurezza e legalità negli eventi sportivi.
Testimonianze chiave e indagini: Daspo e responsabilità degli ultrà
Un giovane testimone, ascoltato in audizione protetta dalla Squadra Mobile e dalla Digos di Rieti, ha fornito indicazioni decisive per le indagini, individuando i presunti responsabili dell’aggressione: Manuel Fortuna, 31 anni, Kevin Pellecchia, 20, e Alessandro Barberini, 53. I tre sono ora indagati per omicidio volontario in concorso, ritenuti coinvolti attivamente nella sassaiola contro il pullman dei tifosi ospiti.
Le autorità locali hanno sottolineato che i Daspo emessi non rappresentano solo una risposta ai fatti di violenza, ma costituiscono un passo necessario per garantire sicurezza e legalità negli eventi sportivi. La vicenda ha suscitato attenzione a livello nazionale, con la Federazione Italiana Pallacanestro e altre istituzioni che hanno espresso cordoglio e condanna.
Morte dell’autista nell’assalto al pullman del Pistoia Basket: 9 Daspo per gli ultrà
Dopo gli episodi di violenza verificatisi al termine della partita di basket tra la Real Sebastiani Rieti e il Pistoia Basket 2000, il Questore di Rieti, Pasquale Fiocco, ha disposto nove provvedimenti di Divieto di Accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo) nei confronti di ultras della squadra reatina ritenuti coinvolti negli scontri.
Gli atti disciplinari arrivano a seguito delle indagini condotte dalla Polizia di Stato, che ha raccolto elementi significativi grazie al lavoro sul campo e alle testimonianze raccolte. La misura colpisce sia chi ha partecipato direttamente ai disordini, sia chi aveva già precedenti violazioni, con l’obiettivo di prevenire ulteriori episodi di violenza e tutelare la sicurezza dei luoghi sportivi.
Otto dei tifosi destinatari del provvedimento dovranno osservare il divieto per cinque anni, mentre a un nono supporter, già sottoposto a Daspo, la misura è stata estesa a otto anni. Ai tre indagati per l’omicidio dell’autista del pullman dei tifosi ospiti, invece, il procedimento amministrativo sarà notificato direttamente in carcere.
La morte dell’autista, colpito durante l’assalto al bus, ha suscitato profonda indignazione e dolore, trasformando la vicenda in un monito sulla gravità della violenza nel contesto sportivo.