Un risultato che ribalta l’indagine aprendo di fatto a nuove ipotesi sulle cause della morte di Michele Noschese, il deejay italiano di 35 anni morto ad Ibiza il 20 luglio. Le anticipazioni in merito sono state fornite dal Corriere della Sera e riguardano i risultati della seconda autopsia effettuata sul corpo di dj Godzi, con un esito completamente differente rispetto a quanto emerso dalla prima autopsia.
Seconda autopsia sul corpo di Michele Noschese, i risultati ribaltano le indagini
Quello emerso in seguito alla seconda autopsia effettuata sul corpo è un vero e proprio colpo di scena nel caso relativo alla morte di Michele Noschese, il dj 35enne italiano deceduto a Ibiza per ragioni ancora poco chiare. A seguito dei nuovi esami autoptici, è stata la famiglia del deejay a richiederli, sono emersi dettagli molto differenti rispetto a quanto stabilito dalla prima autopsia. Gettando pesanti ombre sull’iniale ipotesi di un decesso per overdose.
L’esito della seconda autopsia è totalmente diverso: stando a quanto redatto dalla clinica privata del Rosario, alla presenza del medico-legale di parte, Juan Luis Poncela, e riportato sul relativo referto, il corpo del 35enne presenta sette costole fratturate e la rottura di entrambe le clavicole. “Le fratture della gabbia toracica anteriore – si legge nel documento ufficiale – e delle clavicole devono essere valutate nel contesto attuale”.
A seguito di queste informazioni è intervenuto il padre di Norchese, ex primario del Trauma Center del Cardarelli di Napoli. Giuseppe Noschese, che già aveva contestato la prima autopsia poiché effettuata senza la presenza di periti indipendenti, ha dichiarato al Corriere: “Preferisco non commentare. Parlano i referti: sette costole rotte e due clavicole fratturate. L’inchiesta? Vedremo”.