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Motor Valley, DSV svela il nuovo hub logistico da 100 milioni euro

Fiorano Modenese, 11 set. (askanews) – La filiera dell’automotive in Emilia-Romagna è fortissima. Tra Modena e Bologna si concentrano non solo i prestigiosi marchi del Made in Italy (da Ferrari alla Maserati, fino alla Dallara) ma anche la ricca filiera dei subfornitori che ne costituiscono un unicum mondiale. Tante competenze e tante imprese, si traducono in una grande mole di movimentazione.

Per questo la creazione da parte di DSV di un polo logistico nel cuore della Motor Valley emiliana è una buona notizia in due sensi: verso le imprese e verso l’ambiente.

“E’ un progetto complesso – spiega Davide Uracchi, Managing Director, DSV Contract Logistics Italia – che prevede l’integrazione di flussi, l’efficientamento dei flussi operativi, la riduzione dei camion dalle strade e la riduzione dell’emissione di Co2 sul territorio. E’ un progetto in cui alla fine vincono tutti, non c’è come nelle competizioni sportive uno che vince o uno che perde”.

Un investimento da 100 milioni di euro per un polo che si estende su 100mila metri quadrati, concentrando in tre asset logistici interconnessi attività prima distribuite su dieci magazzini distinti. DSV Proximity, questo il nome del nuovo hub inaugurato a Fiorano Modenese, aumenta del 15% la superficie operativa disponibile e taglia del 45% i tempi delle operazioni.

“Lavoriamo per molti clienti del settore automotive – ricorda Maciej Walenda, CEO Europe, DSV Contract Logistics -. Questo evento è un esempio spettacolare per creare non solo magazzino ma anche un servizio a livello più alto non solo per servizio ma anche per la complessività”.

I benefici ambientali sono concreti: 45,7% di chilometri in meno percorsi ogni giorno dai mezzi pesanti, un terzo di camion in meno sulle strade. Il tutto candidato alla certificazione BREEAM “Very Good”, uno dei più alti standard internazionali per l’edilizia sostenibile. “Abbiamo beneficiato di una riduzione dell’impatto ambientale e di una riqualificazione del territorio – aggiunge Uracchi – per cui di questo vado particolarmente fiero ed orgoglioso”.

La rigenerazione di un’area industriale dismessa – l’ex ceramica Ricchetti – rappresenta un modello virtuoso di sviluppo sostenibile. Non solo si restituisce vita a spazi abbandonati, ma si ottimizza l’intera catena logistica riducendo drasticamente l’impatto del trasporto merci. Un’operazione di brownfield che trasforma un problema territoriale in opportunità di sviluppo. Lo spiega Valentino Chiarparin, Country Manager GSE Italia. “E’ un immobile che veramente riporta a nuova vita un sito che era completamente dismesso o comunque con immobili ormai desueti. Questo tipo di riciclo del materiale proveniente dalla demolizione, dalla frantumazione degli edifici esistenti, permette di riuscire ad evitare una grandissima componente di traffico sulle strade e soprattutto riuscire a riconvertire con del materiale in sito quello che è un immobile già precedentemente utilizzato”.

DSV prevede l’impiego di nuovi operatori specializzati e la creazione di ulteriori posti di lavoro nell’indotto modenese.