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Soddisfazione da parte del leader della Lega Matteo Salvini, che ha commentato a caldo la decisione del GUP di Catania che, sul caso della Nave Gregoretti ha sancito il non luogo a procedere.
Durante una recente intervista al Corriere della Sera, il leader del Carroccio ha parlato di come sia stato sapere l’esito del processo non solo per lui, ma anche i suoi genitori e i suoi figli. “Erano tutti preoccupati perché quando vai a processo non sai mai cosa ti aspetta”, ha dichiarato Salvini.
Molti i temi toccati nell’intervista. Dal DDL Zan fino a quella che lo stesso Salvini ha definito “Vaghezza del diritto penale”: “Se qualcosa non è reato a Catania, non dovrebbe esserlo nemmeno a Palermo” – le sue parole.
Tra le prime cose dette durante l’intervista, il ministro della Lega ha auspicato che questo processo possa essere utile “all’intero governo perché arrivi a un approccio più fermo e più europeo sull’immigrazione”, una frase questa che è stata seguita da una grande criticità per ciò che potrebbe essere reato e ciò che potrebbe non esserlo: “se qualcosa non è reato a Catania, non dovrebbe esserlo nemmeno a Palermo. Ma c’è un’eccessiva… vaghezza nel diritto penale, e questo è un problema”, ha spiegato Salvini.
Salvini ha proseguito nel suo commento parlando di quelli che potrebbero essere i risvolti futuri di una possibile approvazione del DDL Zan: “Il ddl Zan lascia nelle mani dei giudici il decidere che cosa è politicamente corretto e che cosa è reato. Un giudice può decidere se è un reato che io dica di essere contrario alle adozioni per le coppie omosessuali”.
Proprio a tal proposito in un post su Facebook ha commentato la copertina dell’Espresso dove è stato messo un uomo in gravidanza : “Un “uomo incinto”. Basta con mamma e papà. Futuro e progresso? NO. Egoismo e follia”.
Sempre su Facebook Salvini si è detto orgoglioso delle decisioni prese in passato in tema di immigrazione e di non avere quindi alcun rimorso al riguardo: “L’ho fatto con orgoglio e lo rifarò se gli italiani mi daranno col loro voto responsabiltà di governo in prima persona” – le parole di Salvini che ha quindi aggiunto: “Non sono un “sequestratore”, prosciolto perché il fatto non sussiste.
Riconosciuto che ho fatto il mio dovere di ministro”.