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Tragedia a Bari, neonato morto nella culla termica: la decisione della Procura

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Morte del neonato a Bari: malfunzionamento della culla termica e assenza di allarme al centro dell’inchiesta. La richiesta dei pm.

Un tragico episodio ha colpito Bari: lo scorso 2 gennaio un neonato è stato trovato morto all’interno di una culla termica. La Procura ha avviato le indagini e ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di due indagati.

Neonato trovato morto nella culla termica: malfunzionamenti della culla termica e responsabilità

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il tappetino posto sotto il materasso, collegato a un sistema elettronico di allerta, non avrebbe rilevato il peso del neonato, pari a 2,8 chilogrammi, e non avrebbe attivato la chiamata di emergenza. Inoltre, il sistema di condizionamento, a causa di una perdita del compressore, avrebbe erogato aria fredda anziché calda.

I pm sostengono che Ruccia e Nanocchio non abbiano predisposto accorgimenti per garantire il funzionamento del sistema in caso di guasti, né moltiplicato sensori e interruttori alternativi. Il parroco, affermano gli inquirenti, avrebbe poi creato un’impressione ingannevole sull’efficacia della culla termica, indicando all’esterno della struttura un collegamento diretto con il Policlinico e suggerendo un funzionamento certo dell’allarme, alimentando l’illusione di sicurezza per il neonato.

Neonato trovato morto nella culla termica: la richiesta della Procura di Bari

La Procura di Bari ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista, e di Vincenzo Nanocchio, il tecnico che aveva operato sulla culla termica della parrocchia. Il provvedimento riguarda la morte di un neonato, avvenuta il 2 gennaio scorso, dopo che il bambino era stato lasciato nella struttura. L’udienza preliminare è stata fissata davanti al giudice per l’udienza preliminare Ilaria Casu per il 23 novembre.

Secondo le indagini, i due indagati sono accusati di omicidio colposo, mentre resta aperta l’ipotesi di abbandono di minore nei confronti di ignoti, poiché non è ancora stato accertato chi abbia lasciato il bambino nella culla. Il neonato, di poche settimane e battezzato “Angelo”, è deceduto a causa di ipotermia, come confermato dall’autopsia, mentre una perizia tecnica ha evidenziato il malfunzionamento del sistema termico della culla.